Un messaggio, quello lanciato ieri dal Papa nel giorno della vigilia del Natale, che ha voluto trasmettere l’importanza di vivere questa ricorrenza in modo autentico, mettendo al centro dei festeggiamenti i valori della semplicità, della generosità e della vicinanza alle persone bisognose. Nella tradizionale preghiera dell’Angelus nell’ultima domenica d’Avvento, Francesco ha dunque lanciato un monito contro il consumismo e ha esortato i fedeli a non confondere la vera essenza della festa con l’adesione acritica a un modello di celebrazione basato sugli eccessi: “Si può, e come cristiani si deve, festeggiare in semplicità, senza sprechi, e condividendo con chi manca del necessario o manca di compagnia”, le parole di Francesco davanti a circa 15mila fedeli presenti in Vaticano. Una raccomandazione, quella del Santo Padre, che riflette i valori evangelici di sobrietà, solidarietà e attenzione verso coloro che sono meno fortunati.
Pensare a chi è in difficoltà
In un successivo appello, il Papa ha poi invitato i fedeli a riflettere sulla generosità e sull’accoglienza che bisognerebbe estendere agli ‘altri’ durante il periodo natalizio, richiamando l’attenzione sulla gentilezza di Dio ed esortando tutti a seguirne l’esempio, accogliendo, proteggendo e rispettando i più sfortunati. Ha quindi rivolto il suo pensiero a tutti coloro che potrebbero sentirsi emarginati o lontani dalla gioia del Natale. Un invito quindi a pensare a chi è in difficoltà, a coloro che potrebbero vivere momenti di solitudine durante le festività. “In questi giorni”, ha detto, “ci riuniremo nelle chiese, nelle case e per le strade, troveremo parenti e amici che magari non vedevamo da tempo, forse sentiremo di qualcuno che, invece, trascorre le feste da solo. Sono tutte occasioni buone per prenderci cura in modo delicato e discreto: ascoltando, accompagnando, visitando, facendoci anche noi per gli altri ‘ombra dell’Altissimo’”.
Durante l’Angelus il Pontefice ha poi rivolto un caloroso saluto e un appello alla solidarietà nei confronti dei cittadini italiani che vivono in territori ufficialmente riconosciuti come molto contaminati, sottolineando l’importanza di prestare attenzione alle comunità colpite dall’inquinamento e ha espresso la speranza che le loro voci siano ascoltate.
La vicinanza a chi vive la guerra
Dopo la preghiera dell’Angelus, il Vescovo di Roma ha rivolto il suo cuore e le sue preghiere a coloro che vivono in zone colpite dai conflitti in tutto il mondo, esprimendo vicinanza e solidarietà a tutti coloro che soffrono a causa della guerra, della miseria, della fame e della schiavitù. “Siamo vicini ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra. Pensiamo alla Palestina, a Israele e all’Ucraina. Dio, che ha preso per sé un cuore umano, infonda umanità nel cuore degli uomini”.