L’inflazione cala ancora: nell’Eurozona è scesa al 2,4%, in calo rispetto al 2,9% di ottobre e al 10,1% dell’anno prima. Lo ha riferito l’Eurostat, confermando la sua prima stima flash. Secondo l’Ufficio statistico dell’Unione europea, nell’Ue nel suo complesso l’inflazione è calata al 3,1% dopo il 3,6% registrato a ottobre e contro l’11,1% del novembre 2022. In Italia a novembre 2023 l’inflazione è stata del +0,6% rispetto all’anno precedente, quando, con riferimento in particolare al bimestre ottobre-novembre 2022, l’aumento dei prezzi aveva toccato numeri mai raggiunto: +12,6% su base annua, ben due punti percentuali sopra la media europea.
Shock dell’offerta negativo
Il considerevole aumento è dovuto in gran parte al rincaro dei prezzi energetici, la cui crescita ha raggiunto numeri elevatissimi: +56% nel dicembre 2022. Complicelo “shock dell’offerta negativo”, cioè la diminuzione della produzione, contemporanea all’aumento dei prezzi. La causa principale è la guerra tra Russia e Ucraina, a cui è seguito il blocco delle forniture di gas.
Calo del prezzo energia
Il 2023 è stato l’anno della svolta, con un calo continuo dell’inflazione dal dicembre 2022 ad oggi, grazie anche al considerevole calo dei prezzi dell’energia, che raggiunto il -19%. A fronte di una ancora complicata situazione internazionale, appaiono comunque decisive anche le manovre del Governo Meloni che, soprattutto nelle due leggi di Bilancio fin qui adottate, la fiducia accordata dai mercati internazionali, e i buoni rapporti con l’Unione europea, ha posto rimedio all’inflazione con aiuti rivolti soprattutto alle fasce medio-basse. Anche le ultime misure dovrebbero favorire il contenimento dell’inflazione: il taglio del cuneo fiscale per i redditi e le pensioni medio-bassi, gli incentivi per chi ritorna a vivere o a investire in Italia; e ancora gli investimenti in sanità, nel comparto sicurezza, nella Pubblica amministrazione con rinnovi e aumenti contrattuali.
Alti e bassi in Europa
Tornando all’Eurozona e ai dati nazionali, a novembre i tassi annuali più bassi sono stati registrati in Belgio (-0,8%) e Danimarca (0,3%). Quello dell’Italia è il terzo dato più basso (0,6%) in calo rispetto all’1,8% di ottobre e al 5,6% di settembre. I valori più alti sono stati invece registrati in Repubblica Ceca (8%), Ungheria (7,7%), Slovacchia e Romania (entrambe al 6,9%). Rispetto a ottobre, l’inflazione è scesa in ventuno paesi membri, è rimasta stabile in tre ed è aumentata in altri tre paesi.