domenica, 7 Luglio, 2024
Esteri

La Nasa conferma: astronauti internazionali affiancheranno quelli statunitensi nelle future missioni lunari

Un astronauta internazionale si unirà a quelli statunitensi nel volo spaziale che segnerà il ritorno di un essere umano sulla Luna. L’annuncio è arrivato dalla NASA e dalla Casa Bianca. Il volo dovrebbe svolgersi entro la fine del decennio. La notizia è giunta al termine della riuniome del Consiglio spaziale nazionale, la terza sotto l’amministrazione Biden, convocata dal vicepresidente Kamala Harris. Non è stato menzionato chi potrebbe essere il moonwalker o quale paese verrà rappresentato. Un portavoce della NASA ha affermato che gli equipaggi sarebbero stati assegnati più avanti nel tempo, poco prima della effettiva missione di atterraggio. Non sono, ancora, stati presi impegni con un alcun paese. Da decenni, la NASA affianca astronauti internazionali a quelli statunitensi nei viaggi spaziali. Il canadese Jeremy Hansen  volerà intorno alla Luna tra circa un anno con tre astronauti statunitensi. Secondo il Government AccountabilityLa Nasa e la Casa Bianca hanno annunciato che un astronauta internazionale si unirà a quelli statunitensi nel volo spaziale che segnerà il ritorno di un essere umano sulla Luna. L’annuncio è stato fatto al termine della terza riunione del Consiglio spaziale nazionale, convocata dal vicepresidente Kamala Harris. Non è stato menzionato chi potrebbe essere il moonwalker o quale Paese verrà rappresentato. Da decenni, la Nasa affianca astronauti internazionali a quelli statunitensi nei viaggi spaziali. Il canadese Jeremy Hansen volerà intorno alla Luna tra circa un anno con tre astronauti statunitensi. Secondo il Government Accountability Office degli Stati Uniti, è improbabile che la missione possa effettuarsi prima del 2027. Sarebbe il primo atterraggio lunare da parte di astronauti in più di mezzo secolo. Durante il programma Apollo della Nasa degli anni ’60 e ’70, i dodici moonwalker erano tutti cittadini statunitensi. L’attuale programma di esplorazione lunare si chiama Artemis, in onore della mitologica sorella gemella di Apollo. “Includere partner internazionali – ha detto Hansen al consiglio – non solo è sinceramente apprezzato, ma è urgentemente necessario nel mondo di oggi”. La Nasa sottolinea da tempo la necessità di una cooperazione globale nello spazio, stabilendo gli Accordi Artemis insieme al Dipartimento di Stato americano nel 2020 per promuovere un comportamento responsabile non solo sulla Luna, ma ovunque nello spazio. Alla riunione del Consiglio spaziale a Washington erano attesi i rappresentanti di tutti i 33 Paesi che finora hanno firmato gli accordi.Office degli Stati Uniti , è improbabile che la missione possa effettuarsi prima del 2027. Sarebbe il primo atterraggio lunare da parte di astronauti in più di mezzo secolo. ciò accada prima del 2027 . Durante il programma Apollo della NASA degli anni ’60 e ’70, i dodici moonwalker erano tutti cittadini statunitensi. L’attuale programma di esplorazione lunare si chiama Artemis, in onore della mitologica sorella gemella di Apollo. “Includere partner internazionali – ha detto Hansen al consiglio – non solo è sinceramente apprezzato, ma è urgentemente necessario nel mondo di oggi”. La NASA sottolinea da tempo la necessità di una cooperazione globale nello spazio, stabilendo gli Accordi Artemis insieme al Dipartimento di Stato americano nel 2020 per promuovere un comportamento responsabile non solo sulla Luna ma ovunque nello spazio. Alla riunione del Consiglio spaziale a Washington erano attesi i rappresentanti di tutti i 33 paesi che finora hanno firmato gli accordi. “Sappiamo per esperienza che la collaborazione nello spazio offre risultati”, ha affermato il segretario di Stato, Antony Blinken, citando il Webb Space Telescope, uno sforzo statunitense, europeo e canadese. Mancano dagli accordi Artemis la Russia e la Cina, gli unici paesi oltre agli Stati Uniti a lanciare in orbita i propri cittadini. La Russia è partner della NASA nella Stazione Spaziale Internazionale, insieme a Europa, Giappone e Canada. Anche all’inizio degli anni ’90, le agenzie spaziali russa e statunitense si erano unite durante il programma shuttle per lanciare i reciproci astronauti verso l’ex stazione orbitante russa Mir. Durante l’incontro di mercoledì, la vicepresidente Harris ha anche annunciato nuove politiche per garantire l’uso sicuro dello spazio mentre sempre più aziende e paesi privati puntano verso il cielo. Tra le questioni che gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere ci sono la crisi climatica e la crescente quantità di spazzatura spaziale attorno alla Terra. Un test missilistico anti-satellite effettuato dalla Russia nel 2021 ha aggiunto più di 1.500 pezzi di detriti orbitanti potenzialmente pericolosi. Blinken si è unito agli altri partecipanti alla riunione chiedendo a tutte le nazioni di porre fine a tali test distruttivi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Decollato per una missione segreta l’X-37B, l’aereo spaziale militare della Nasa

Marco Santarelli

Decollo riuscito per Starship, ma SpaceX perde il contatto con l’astronave

Francesco Gentile

Settimana di lanci di razzi: SpaceX e Boeing preparano i loro voli nello spazio

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.