domenica, 17 Novembre, 2024
Politica

La Camera vota contro il Mes. Governo: avviare riflessione con l’Ue

Foti: voto coerente. Salvini: difendiamo l’Italia. Calenda: maggioranza spaccata su tutto

Il dado è tratto, ieri la Commissione Bilancio, ha dato parere contrario sulla proposta di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo “recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità”. Successivamente la Camera ha confermato la volontà della Commissione respingendo il trattato sul Mes.

I voti a favore sono stati 72, i contrari 184, gli astenuti 44. A favore della ratifica del Mes si sono dichiarati i deputati del Pd, Iv e Azione. Contro hanno votato Fdi, Lega e M5S. Ad astenersi sono stati i deputati di FI, Avs e Noi Moderati. Si è arrivati così all’ultimo passo, per alcuni uno scivolone, nel Centrodestra che arriva dopo una lunga stagione di contestazioni verso il Mes da parte di Fratelli d’Italia e Lega, e con toni sfumati e possibilisti, di Forza Italia. Ieri l’esito del voto ha posto in evidenza le posizioni diverse nell’Esecutivo, ma anche nella minoranza dove il M5S ha votato con FdI e Lega.

Il Parlamento boccia il Mes

Le mediazioni nel Centrodestra non sono servite, mentre l’effetto in Parlamento è stato dirompente. Parte delle opposizioni hanno rimarcato sia la posizione dell’Italia – unico Paese dei 27 a non avere ratificato il Mes – sia la rottura politica tra gli alleati di maggioranza. In particolare Pd e Italia Viva hanno sottolineato come l’astensione di Fi, abbia nei fatti aperto una crisi politica. “La maggioranza non c’è più, il Governo non sta in piedi”, hanno commentato due parlamentari proponenti del Ddl di ratifica del Mes, Piero De Luca del Pd e Luigi Marattin di Italia Viva.

Il Governo: avviare riflessione con l’Ue

Nel gioco dei ruoli, dopo il voto in Aula il Governo in una nota “prende atto del voto di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al Trattato Mes”. Alcune fonti di Palazzo Chigi ribadiscono come il Mes, sia uno strumento vecchio è inadeguato, che ha tra gli obiettivi quello di tutelare le banche in caso di crisi. “Si tratta di un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente”, si fa presente da Palazzo Chigi con una sottolineatura che prova a ridimensionare la portata del voto e del rischio isolamento dell’Italia nell’Unione.

“La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”.

Lega-FdI e FI, posizioni diverse

Il voto ha aperto all’interno della Maggioranza riflessioni di segno diverso commentate da esponenti di partito. Per il capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio di Montecitorio Roberto Pella, l’astensione, “Sarà un’opportunità e non un obbligo e perché bisogna continuare con una collaborazione ed un confronto continuo e costruttivo con le istituzioni europee”. Convinto sostenitore del voto contrario al Mes è il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. “Sul Mes la Lega non ha mai cambiato idea in vent’anni, è uno strumento inutile se non dannoso che porterebbe un lavoratore italiano a dover mettere dei soldi per salvare una banca tedesca. Non penso sia utile e siccome il Parlamento è sovrano, il Parlamento vota in base all’interesse nazionale italiano: i tedeschi fanno gli interessi tedeschi, noi quelli degli italiani. La posizione della Lega è sempre stata e continua a essere chiara”. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti di tratta di una: “Vittoria di Fratelli d’Italia che oggi alla Camera ha dato l’ennesima dimostrazione di coerenza con la votazione contraria al trattato di modifica del Mes. La maggioranza parlamentare ha votato secondo proprio coscienza nel rispetto delle posizioni altrui all’interno della coalizione. Il teatrino allestito da un’opposizione isterica è stato raccapricciante. Chi ha sfidato Fratelli d’Italia sul piano della linearità, può solamente mettere la coda tra le gambe”, sostiene Foti, “Primo fra tutti Giuseppe Conte, leader del M5s che – avendo bocciato il Mes oggi in Aula – ha votato contro il governo Conte II, senza tener conto di quanto aveva fatto il governo Conte I. Oggi i grillini si sono smentiti nuovamente da soli”. Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, rivendica il ruolo degli Azzurri e quello del Governo di Giorgia Meloni in Europa. “Il governo è unito e forte. Forza Italia da sempre sostiene che il Mes è uno strumento che va migliorato ma che non è in ogni caso un’urgenza del Paese. Oggi ci sarebbe piaciuto condividere in Aula il successo che il nostro governo ha ottenuto sostenendo l’accordo tra Parlamento Ue e Consiglio sul nuovo patto sull’immigrazione che prevede finalmente una condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati. A Forza Italia”, evidenzia Paolo Barelli. “sarebbe piaciuto discutere in Aula anche l’altro successo ottenuto dal governo in questi giorni; il nuovo patto di stabilità che contiene molte delle richieste italiane e che permetterà di liberare energie da destinare alla crescita”. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo osserva: “Il Parlamento è sovrano e noi dobbiamo prendere atto delle decisioni parlamentari”.

Critiche da Pd, Azione, Iv e Avs

“Maggioranza in frantumi, come la credibilità della Meloni”, taglia corto il deputato di Avs Marco Grimaldi. Mentre il leader di Azione Carlo Calenda puntualizza: “Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il campo largo. È la testimonianza che questo paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce”.

La capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga, evidenzia: “Il voto sul Mes ha reso evidenti le spaccature nella maggioranza su una vicende rilevante per l’Italia e per l’Ue. Fanno fare una pessima figura al nostro Paese”. Ancora per il Pd il deputato Enzo Amendola, polemizza: “Siete uniti dal potere, ma il potere per il potere non fa una politica. Un governo che sull’Europa non fa una scelta Uniti univoca non è un governo”. Il deputato di Italia viva Luigi Marattin, sferza e sottolinea le incongruenze della maggioranza fatte rilevare dal suo partito. “Dopo la nostra contestazione, il Governo ha cambiato quella parte del parere. Rimane contrario. E rimane sbagliato, se possibile con un motivo in più: perché l’articolo 9 citato non è un articolo che viene cambiato dalla riforma del Mes. È uguale alla versione del 2012”. Infine la posizione del M5S. “Noi votiamo contro”, ha sottolineato Giuseppe Conte. “Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes col favore delle tenebre. Ha mentito al Parlamento. Solo oggi decidete su Mes e ve ne assumete le responsabilità. Noi lo abbiamo rifiutato quando tutti volevano costringere l’Italia”. “Nel dicembre 2020 abbiamo lavorato financo per migliorare” questo “strumento” per rendere “il Mes un accordo comunitario e non intergovernativo”. “Oggi avete portato alla chetichella la votazione sul Mes” in Aula, “ma pensate che gli italiani siano così stupidi? Mascherate i vostri fallimenti” e “il Mes rimarrà grazie a voi un accordo intergovernativo e non comunitario”.

Il testo approvato contro il Mes

Le motivazione del Centrodestra contro il Mes sono per lo più tecniche. Questo un passo del testo approvato in Commissione Bilancio. “Ritenuto che la proposta di legge sia carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del Parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, con ciò escludendo le Camere da procedure di significativo rilievo sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria e che tale esclusione potrebbe incidere sulla possibilità per il Parlamento di monitorare in modo adeguato eventuali effetti indiretti della ratifica del Trattato, considerando che la mera richiesta di versamento di ulteriori quote di capitale, ai sensi dell’articolo 9 del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità, si prospetta come cogente rispetto ad ogni impegno di finanza pubblica, determinando intuibili effetti a carico della finanza pubblica, esprime parere contrario”.

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