domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

Anbi, Bf e Consorzio C.E.R insieme per ottimizzare l’irrigazione

Se, dopo la Cop 28, la mitigazione della crisi climatica è tarata da qui al 2050, l’adattamento all’estremizzazione degli eventi atmosferici deve iniziare ora: in adesione a questo principio, dopo la firma avvenuta a Roma nello scorso ottobre, sta diventando progressivamente operativa la convenzione tra ANBI, Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (punto di riferimento internazionale per l’innovazione nell’irrigazione) e BF spa (il più grande gruppo agricolo italiano) per migliorare la gestione ed accelerare lo sviluppo, l’evoluzione e la diffusione del servizio irriguo “esperto” Irriframe, ideato nel centro di ricerca Acqua Campus. L’intesa, che ha durata decennale, affida lo sviluppo del software alla società IBF, le verifiche in campo al Consorzio C.E.R. e la promozione del sistema lungo l’intera Penisola ad ANBI. “In linea con la cultura del fare insita nei Consorzi di bonifica ed irrigazione portiamo un tassello d’innovazione alle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, che da tempo sollecitiamo in favore dei territori e delle loro economie – sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Irriframe venne presentato in occasione dell’Expo a Milano e da allora ha contribuito ad ottimizzare l’utilizzo delle acque irrigue nelle campagne dove comunque, è bene ricordare, la risorsa idrica si utilizza, ma non si consuma; da allora, però, sono cambiate le condizioni climatiche ed il sistema abbisogna, quindi, di ricerca per l’adeguamento e l’implementazione”.

I parametri principali

Sono 5 i parametri principali, che saranno integrati nel modello di bilancio idrico per permettere al sistema di inviare il miglior consiglio irriguo sul device (pc, tablet, cellulare) dell’agricoltore. Si parte dalla ridefinizione dei turni irrigui in caso di scarsità della risorsa idrica: nelle aree, dove l’irrigazione è turnata, sarà sviluppato un più preciso modello di calcolo sulla reale disponibilità d’acqua per l’eventuale ridefinizione della frequenza dei turni o della dotazione idrica di ciascuno di essi. Si procederà poi all’integrazione con i servizi satellitari per la validazione dei modelli di calcolo dell’evapotraspirazione effettiva a partire da dati telerilevati (immagini multispettrali) e da dati acquisiti sul posto (sensori). Quindi sarà calibrato il modello per la programmazione della gestione irrigua durante episodi di scarsità idrica, così da redistribuire la poca acqua disponibile secondo le fasi fenologiche più critiche per le colture, con l’obbiettivo di ridurre le perdite di Produzione Lorda Vendibile. Ulteriori interventi punteranno a calibrare la sensoristica di umidità del suolo per contribuire a migliorare la precisione del miglior consiglio irriguo, grazie all’interazione con il DSS (Decision Support System) ed i moderni dispositivi per l’attuazione dell’irrigazione 4.0 . “Dopo tre anni, siamo finalmente tornati in una situazione di normalità idrica ed è proprio in questa situazione che si può meglio programmare il futuro, perché il rischio siccità non è certo scomparso, né ormai contano le casistiche – afferma Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, che conclude: “L’incertezza climatica è ormai come una roulette: le probabilità che esca il rosso o il nero sono al 50%, ma non è detto che un colore non esca più volte di seguito. Quindi, l’emergenza acqua, che è costata oltre 10 miliardi alla sola agricoltura, potrebbe ripetersi anche a breve. Occorre esserne consapevoli ed attrezzarsi”.

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