mercoledì, 3 Luglio, 2024
Politica

Meloni alle opposizioni: “Ho il consenso degli italiani non vi libererete di me”

Ad Atreju rivendica i risultati del governo e attacca Schlein, Ferragni e Saviano

Settanta minuti in cui Giorgia Meloni ha rivendicato i risultati del governo, ringraziando gli alleati Salvini e Tajani (“tra di noi 14 mesi di amicizia e lealtà”) e ricordando la figura di Silvio Berlusconi. Trovando anche il tempo per attaccare la Segretaria del Partito democratico Elly Schlein, l’influencer Chiara Ferragni e Roberto Saviano, con una stoccata ad alcuni media “livorosi”. E con un avvertimento alle opposizioni: “Finché a quando avrò il consenso degli italiani, non ci sarà verso di liberarsi di me. Possono fare tutto quello che vogliono. Solo gli italiani sono in grado di decidere quando sarà ora di dire basta”.

Una mattinata, quella di ieri, che ha visto come assoluto protagonista il Presidente del Consiglio che ha chiuso la rassegna ‘Atreju’ nella cornice di Castel Sant’Angelo a Roma. L’occasione giusta per fare il punto della situazione sui primi 14 mesi di governo, anche se “mi sembrano passati 14 anni”, ha ironizzato. Il Primo Ministro per prima cosa ha detto che questo esecutivo riuscirà a dimostrare che si può riuscire “dove in tanti hanno fallito e non lo faremo per noi stessi, ma per questa nazione”. Meloni ha parlato di un’Italia che era considerata da molti con poche speranze di risalita “quando ci è stato chiesto di guidarla e la nostra ambizione è portarla sul gradino più alto del podio”. Con questi ingredienti: umiltà, pazienza, dedizione, lavoro e amore: “Possiamo farcela, perché non siamo arrivati ​​al governo per caso,ma perché per decenni abbiamo studiato, elaborato un progetto, e perché quando era necessario abbiamo avuto il coraggio di dire ciò che altri non osavano dire. Di certo non siamo un fuoco di paglia, non siamo qui per fortuna o perché abbiamo imboccato il treno giusto”. Il Premier ha rivendicato con orgoglio il fatto che il consenso sembra premiare l’operato dell’esecutivo: “Perché la maggioranza degli italiani non accetta di svendersi, di adeguarsi, di chinare il capo e noi abbiamo il dovere morale di ridare a questa gente l’orgoglio di voler rivendicare qui e fuori dai confini nazionali il fatto di essere italiano. Questo è un governo che va avanti per la propria strada con la schiena dritta, la testa alta, le scarpe piene di fango e le mani pulite”.

Nessuna austerità

Il Primo Ministro ha dunque elogiato il lavoro fin qui fatto dal governo: “Nonostante un contesto non facile, i dati macroeconomici sono positivi, la grande novità rispetto al passato è che non è stato buttato dalla finestra un solo centesimo dei soldi degli italiani. Avrebbe significato calpestare il loro lavoro, sprecare i soldi che pagano allo Stato con troppe tasse”. Meloni ha quindi ribattuto alle accuse che parlano di una politica di austerità: “Quando i soldi non ci sono, non si usano per comprare consenso facile”, la sua risposta indirizzata in pratica a chi ha ‘sponsorizzato’ in passato il reddito di cittadinanza, “e ci accusano di aver smesso di sperperare i soldi dei contribuenti in bonus monopattini, banchi a rotelle, inutili superbonus: non si chiama austerità, ma serietà, rispetto degli italiani che lavorano. Noi abbiamo concentrato le risorse per le famiglie in difficoltà”. Per Meloni in sintesi la manovra economica “è una legge di bilancio espansiva nonostante la situazione drammatica ereditata dai conti pubblici per il macigno del Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si aveva potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità”.

Maternità surrogata

Il Premier si è detto poi fiero della fiducia di quelle famiglie che sono tornate a comprare in massa i titoli di Stato e delle imprese che investono: “L’andamento della Borsa dimostra che siamo sulla strada giusta, con Piazza Affari che è cresciuta in questo periodo di quasi il 40 per cento e la scorsa settimana ha sfiorato 30 mila punti, quota che non si vedeva da anni. Abbiamo lavorato a testa bassa, realizzato il programma e raggiunti i risultati che gli italiani riescono a vedere anche oltre racconto livoroso e di parte di alcuni media”.

Altro tema discusso in quel di Atreju, quello relativo al premierato, ossia l’elezione diretta del capo del governo: “Una norma che assicura ai governi la stabilità della quale hanno bisogno per realizzare una visione di lungo periodo, una norma che consente a tutti gli italiani di decidere da chi farsi governare”.

Non è mancato un passaggio di Meloni sulla maternità surrogata: “Sono fiera che grazie ai nostri parlamentari l’utero in affitto diventerà presto reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se commesso all’estero. I bambini non sono un oggetto, la gravidanza non è un business e i figli non si comprano e non si vendono”.

Botta e risposta

Ricordando che l’occupazione è in aumento e il precariato in diminuzione, il Premier è passato all’attacco nei confronti della Sinistra, partendo dall’aumento degli scioperi da parte dei sindacati: “Difficile capirli, sono gli stessi che fanno la morale sul salario minimo, poi ecco che accettano contratti da 5 euro all’ora. La Sinistra ci ha lasciato in eredità il lavoro povero, oggi parla del salario minimo che in realtà rischia di abbassare il salario dei lavoratori e fare favori alle grandi concentrazioni economiche. Quando l’opposizione era al governo non ha fatto nulla, se non inventarsi il reddito di cittadinanza che aumentava solo il salario di chi non lavorava”. E a proposito della cancellazione del rdc, Meloni ha confermato che questa misura la rifarebbe sempre: “Non intendo comprare il consenso della gente, quello è un privilegio che lascio ad altre forze politiche”.

Poi le parole di Meloni sono state indirizzate direttamente alla Schlein e al Pd: “Cara Elly”, ha detto, “puoi anche decidere di non partecipare, ma non c’è bisogno di insultare tutti coloro che hanno deciso di accettare il nostro invito unicamente perché hanno dimostrato di avere un coraggio che evidentemente a voi difetta”. Su questo punto, pronta la risposta della stessa Schlein che in riferimento alla rassegna di Atreju ha parlato di un patetico show: “Il governo lascia 900mila famiglie in povertà senza nessun tipo di aiuto, fa cassa sui poveri solo per finanziare i suoi condoni fiscali. Cara Giorgia, non continuare a insultare gli italiani. Una volta sì diceva panem et circenses, voi alle famiglie il pane lo state togliendo”, la replica della democratica.

In generale un’opposizione, per Meloni, pronta a contrastare il governo (“anche con mezzi non legittimi”) sulle prossime sfide della maggioranza: “Ma in fondo è un bene, gli avversari sono sempre un bene perché ti spingono a fare meglio”.

Nel mirino di Meloni, anche Roberto Saviano, chiamato in causa per sul tema di Caivano, “un territorio che era stato abbandonato dallo Stato. Voglio ringraziare di cuore le forze dell’ordine che presidiano quel territorio, uomini e donne talvolta figli e figlie di quei territori che hanno scelto la libertà e la legge che difende quella libertà. Storie da raccontare che nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive, regalano celebrità, ricchezza e magari un pulpito da New York da cui dare lezioni di legalità agli italiani, sempre si intende a pagamento”.

Criticata, senza comunque citarla, Chiara Ferragni, esempio, per il Primo Ministro, da non seguire: “Gli influencer sui social promuovono carissimi panettoni il cui ricavato servirà solo ad arricchire il proprio cachet. Il modello da seguire è l’eccellenza italiana, dire ai giovani che creare quei prodotti è più straordinario che limitarsi a mostrarli”.

Meloni infine ha confermato che, in merito al sostegno all’Ucraina, il governo rispetta la parola data: “In politica estera si lavora rispettando la parola data e il sistema di alleanze di cui si fa parte. Siamo al fianco di questa nazione”.

Tajani e Salvini

Ieri sul palco di Atreju sono intervenuti anche i due Vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il Ministro degli Esteri ha colto l’occasione per dirsi soddisfatto della manovra economica (“era il massimo che potevamo fare”) e per annunciare che si è al lavoro affinché nella finanziaria oppure in altri provvedimenti, come può essere quello delle proroghe, ci possa essere una proroga per il superbonus che riguarda condomini che hanno già compiuto il 70% dei lavori: “Nessuna tolleranza per gli imbroglioni, ma per le persone oneste bisogna avere un occhio di riguardo”. Sul Patto di Stabilità ha invece detto che non c’è fretta, anche “se la Bce abbasserà finalmente i tassi, come chiediamo da mesi, anche questo potrebbe influire sul raggiungimento dell’accordo”.

Il Ministro dei Trasporti invece si è soffermato sul tema del Mes: “Deciderà il Parlamento come è giusto che sia in una democrazia. Io continuo a ritenere che sia uno strumento inutile, superato, se non dannoso. Non ho cambiato idea”.

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Redazione

un commento

Anto giovedì, 11 Gennaio 2024 at 12:55

Bell’articolo, in effetti non c’è bisogno di aggiungere valutazioni personali perchè già quello che dice parla e si commenta da solo. Il problema è che c’è qualcuno per cui si commenta bene ed è necessario un dialogo.

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