domenica, 8 Settembre, 2024
Società

Ansfisa ha riscritto la normativa per la sicurezza delle funivie e cabinovie

Ora si dovrebbero evitare tragedie come quelle del Mottarone e del Cermis

Sono, relativamente, pochi gli incidenti gravi che coinvolgono funivie, cabinovie o seggiovie, ma quando accadono provocano decine di morti. La più recente, la tragedia del Mottarone, nel 2021, che ha provocato 14 morti ha richiamato alla memoria quella del Cermis del 1998 con 20 morti e quella del 1976, sempre nel Cermis, con il distacco di una cabina che costò la vita a 42 persone. Ma sono innumerevoli gli incidenti che hanno creato panico e messo a rischio centinaia di persone rimaste sospese nel vuoto per problemi alle funi, ai motori o per le condizioni atmosferiche non previste. Per tentare di evitare che questi accadimenti si ripetano l’Ansfisa, l’Agenzia per la sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali, ha appena emanato un decreto che aggiorna e regolamenta i requisiti indispensabili per il rilascio delle autorizzazioni di sicurezza degli impianti a fune e degli ascensori pubblici e le attività ispettive di competenza dell’Agenzia. La nuova disciplina, con cui vengono abrogate tutte le precedenti normative in contrasto, si applica ai servizi di trasporto pubblico effettuati mediante impianti funicolari aeree e terrestri, come le funivie, cabinovie, seggiovie e sciovie, ascensori verticali ed inclinati, scale mobili, marciapiedi mobili, montascale, piattaforme elevatrici ed impianti assimilabili.

Migliorare la sicurezza

Secondo l’Agenzia oltre a rispondere ad un preciso dettato normativo, il decreto, datato 7 dicembre 2023, si pone l’obiettivo di “ridefinire i requisiti e le regole funzionali che disciplinano il settore al fine di migliorarne gli standard di sicurezza e disegnare un sistema di attuazione dei controlli e delle verifiche sempre più efficace ed ottimizzato sia per ANSFISA, in qualità di Autorità di sorveglianza, sia per gli esercenti e gli operatori del settore.”

Le novità del decreto

Numerose le novità introdotte: da una maggiore responsabilizzazione dei gestori degli impianti ad una crescente formazione e professionalizzazione dei soggetti che si occupano della sicurezza come i Direttori dell’esercizio e i Capi servizio. Le nuove regole svincolano inoltre gli esercenti pubblici degli ascensori e scale mobili dall’obbligo di attendere le verifiche ispettive da parte dell’Agenzia, consentendo in tal modo di velocizzare le procedure di riapertura degli impianti con benefici per la mobilità all’interno di fermate e stazioni del Trasporto Pubblico Locale.

Attività ispettive più adeguate

Riguardo alla partecipazione dell’Agenzia alle ispezioni, sia per quelle annuali o calendarizzate dalla normativa, sia per quelle a campione senza preavviso, il decreto declina in maniera puntuale le disposizioni specifiche legate alla tipologia di impianto, ma in linea generale stabilisce che l’Agenzia provvede a pianificare e svolgere le attività ispettive di competenza partecipando con proprio personale tecnico, ove possibile o ritenuto opportuno anche in relazione alla complessità dell’impianto o dei lavori eseguiti.

Verifiche a campione

Ansfisa continuerà, infine, ad effettuare verifiche a campione, con e senza preavviso, anche con impianti in funzione al fine di accertare il corretto esercizio e la corretta gestione della sicurezza da parte di tutte le figure coinvolte nel processo. Attività che potranno essere organizzate attraverso l’effettuazione di audit presso le sedi degli esercenti o degli impianti o anche da remoto, oppure mediante l’effettuazione di ispezioni dirette sull’impianto, prescrivendo, se necessario, ulteriori specifiche prove o interventi mirati a traguardare il miglioramento complessivo dei livelli di sicurezza.

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