Nel panorama politico russo, dominato da Vladimir Putin e caratterizzato da limitate alternative, un coraggioso atto di sfida alle imminenti elezioni presidenziali è emerso con la candidatura di Boris Nadezhdin. A 60 anni, il politico e veterano commentatore ha promesso di affrontare Putin alle urne il prossimo marzo, nonostante le serie minacce che aleggeranno su di lui in un Paese dove i critici affrontano spesso l’esilio, la prigione o addirittura la morte. “È un’elezione molto strana perché non c’è una vera scelta”, ha affermato Nadezhdin, esprimendo la sua consapevolezza dei rischi connessi alla sfida contro un leader probabile vincitore con un ampio margine. Il politico, tuttavia, ha ribadito la sua determinazione nel denunciare un Presidente che, secondo lui, ha eroso le istituzioni democratiche russe e ha condotto il paese verso un maggiore autoritarismo. Uno dei punti salienti della sua critica è stata l’etichettatura dell’invasione dell’Ucraina come un “errore fatale” di Putin. In un contesto in cui il discorso sull’invasione è severamente limitato e legalmente obbligato a essere chiamato “operazione militare speciale”, Nadezhdin si è esposto sostenendo un punto di vista critico che potrebbe metterlo in pericolo. La repressione delle voci dissidenti in Russia è sempre più evidente, con la minaccia di fino a 15 anni di carcere per coloro che rifiutano di appoggiare il conflitto in Ucraina.
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Le elezioni russe sono spesso avvolte da irregolarità e denunce di frode, rendendo estremamente difficile per gli sfidanti inserire i propri nomi nelle schede elettorali. Tuttavia, Nadezhdin si è dichiarato “pronto a tutto”, sottolineando la sua volontà di portare avanti un’alternativa controvento in un panorama politico ormai consolidato. Il clima politico attuale vede Nadezhdin come una delle due uniche persone che hanno manifestato la volontà di sfidare Putin. Con figure di spicco dell’opposizione come Alexei Navalny morti, in carcere o in esilio, la candidatura di Nadezhdin si presenta come un atto di coraggio in un momento in cui molte voci critico-oppositrici sono state soffocate. Il Cremlino sembra tollerare relativamente le interviste sincere di Nadezhdin con i giornalisti, indicando forse una rinnovata fiducia di Putin. Un aspetto che avrebbe destato sorpresa solo sei mesi fa, ma che adesso si inserisce in un contesto politico in cui la voce di opposizione di Nadezhdin potrebbe trovare una nuova e inaspettata piattaforma.