giovedì, 19 Dicembre, 2024
Economia

Istat: forte crescita dell’export nelle regioni del Sud Italia

Nel terzo trimestre del 2023 l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato una netta crescita delle esportazioni nel Sud Italia e nelle Isole pari al +7,9%, un aumento delle importazioni più contenuto nel Nord-est Italia con una crescita pari al +1,7% e una flessione nel Nord-ovest e nel Centro del Paese dove si registra una flessione rispettivamente pari al -2,4% e al -3,9%. Nel periodo gennaio-settembre 2023, la crescita su base annua dell’export nazionale in valore pari al +1,0% mostra marcate differenziazioni territoriali: l’aumento delle esportazioni è elevato per il Sud (+15,9%), più contenuto per il Nord-ovest (+3,5%), modesto per il Nord-est (+0,2%), mentre si rileva una flessione per il Centro (-1,6%) e una più decisa contrazione per le Isole (-20,2%).

Le regioni più dinamiche

Nei primi nove mesi dell’anno, le regioni più dinamiche all’export sono Campania (+27,6%), Calabria (+20,9%), Molise (+18,3%), Abruzzo (+13,7%), Basilicata (+10,1%), Piemonte (+9,2%), che da solo contribuisce per 0,9 punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export nazionale, e Toscana (+8,5%). Nell’analisi provinciale dell’export, inoltre, l’Istat segnala le performance positive di Napoli, Torino, Milano, Siena, Livorno, Monza e della Brianza, Firenze, Bologna, Bergamo e Modena; i contributi negativi maggiori derivano da Siracusa, Cagliari, Ascoli Piceno, Latina, Brescia e Roma. Secondo l’Istat le dinamiche negative dell’export nel terzo trimestre 2023 si sono registrate principalmente in Sardegna (-26,7%), Valle d’Aosta (-23,0%), Sicilia (-16,7%), Lazio (-11,9%) e Marche (-9,2%). Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di autoveicoli dal Piemonte e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Campania e Toscana spiega per 1,5 punti percentuali la crescita dell’export nazionale, mentre un ulteriore contributo di 1,2 punti deriva dalle vendite di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana. All’opposto, la contrazione dell’export di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna fornisce un contributo negativo di 0,8 punti percentuali alla variazione delle esportazioni; un ulteriore contributo negativo di pari entità è fornito dalle minori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio, Marche ed Emilia-Romagna.

I contributi maggiori

Nei primi nove mesi del 2023, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+1.058,5%), della Campania verso la Svizzera (+107,4%), della Toscana verso gli Stati Uniti (+30,7%) e del Piemonte verso Francia (+19,5%), Germania (+18,0%) e Spagna (+21,2%). Apporti negativi, invece, provengono dalla contrazione dell’export delle Marche verso Belgio (-59,7%), Stati Uniti (-52,3%) e Germania (-40,5%), della Toscana verso la Svizzera (-35,5%) e del Lazio verso Belgio (-28,6%) e Germania (-17,8%).

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