domenica, 23 Febbraio, 2025
Esteri

Yocheved Lifshitz, l’ostaggio israeliano liberato da Hamas avverte: “Per i prigionieri il tempo sta scadendo”

Yocheved Lifshitz, uno dei primi ostaggi israeliani rilasciati da Hamas, ha colto il mondo di sorpresa, alla fine di ottobre, quando ha stretto la mano a uno dei suoi rapitori pronunciando una sola parola: “Shalom”. Si tratta di un saluto ebraico che significa “pace”. Lifshitz ha affermato di credere che la pace potrà essere raggiunta solo una volta che verranno liberati coloro che sono ancora tenuti prigionieri. Ciò include suo marito, Oded Lifshitz, anche lui rapito dal loro kibbutz, Nir Oz, il 7 ottobre. “Il tempo stringe – ha detto la Lifshitz, un attivista pacifista di 85 anni -. Devono uscire presto. Altrimenti non sopravvivranno”.

La donna ha descritto le condizioni strazianti in cui è stata tenuta per più di due settimane, dipingendo un quadro triste di ciò che potrebbero dover affrontare gli ostaggi rimasti. “La mancanza d’aria nei tunnel, così come la carenza di cibo e medicine, potrebbero portare le persone al completo esaurimento – ha spiegato -. Semplicemente non ce la faranno”. La Lifshitz ha raccontato che vivere con il rumore dei bombardamenti costanti in superficie era di per sé un terrore. Anche il viaggio verso Gaza è stato terrificante.

La donna è stata portata oltre il confine sul retro di un motorino, sdraiata su un fianco, mentre una folla lungo la strada la picchiava con dei bastoni. È stata, poi, condotta attraverso un sistema di tunnel, al termine del quale ha riconosciuto gli amici del suo kibbutz riuniti in una grande stanza che sembrava essere stata preparata in anticipo.

Anche la figlia della Lifshitz, Sharone, teme che se gli ostaggi non verranno liberati prima della fine delle vacanze invernali, l’interesse globale per la loro situazione, e la pressione su Hamas per liberarli, potrebbero diminuire. “Le famiglie degli ostaggi ritengono fortemente che questa settimana sia quella più cruciale – ha affermato Sharone Lifschitz – Se non accade questa settimana, allora arriverà il Natale, poi Capodanno, e la maggior parte di loro morirà”.

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