Gli emendamenti del Governo alla manovra sono pronti, e le date per la discussione saranno aggiustate per non correre il rischio di scivolare a fine mese. L’indicazione arriva dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della riunione dell’ufficio di presidenza al Senato. “Il governo ha condiviso l’ipotesi di spostare al 18 l’approdo della manovra in aula al Senato, perché c’è necessità di depositare emendamenti su alcuni questioni molto importanti”. Le “questioni” che hanno assunto il ruolo di priorità sono i fondi necessari per sostenere i trattamenti economici accessori del personale di Difesa e Sicurezza, e per il garantire il “salva” pensioni e i diritti acquisiti a tutto il 31 dicembre 2023, per medici, infermieri, ufficiali giudiziari e maestri.
Giro di vite con due opzioni
Per usare una metafora, l’esecutivo per alcune categorie ha trovato il modo allentare un po’ la vite, e sempre, per gli stessi lavoratori di dare una piccola stretta. Partendo da queste ultime, alcune limitazioni infatti riguarderanno i soli pensionamenti anticipati, svincolati dall’età anagrafica, e prevedendo un nuovo meccanismo per ritardare l’accesso alla pensione da un minimo di un mese fino a un massimo di sei mesi per tutte le categorie interessate. Ed è quanto prevede un emendamento alla manovra presentato dal Governo, che è all’esame della Commissione Bilancio del Senato. Sono invece salvi, tutti i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023. La stretta riguarderà i pensionamenti anticipati che partiranno dal 2024 con uscita con 42 anni e dieci mesi di contribuzione (41 anni e dieci mesi per le donne), a prescindere dall’età anagrafica. Sono esclusi dai tagli anche i lavoratori che cessano dal servizio per il raggiungimento dei limiti di età previsti o che vengono collocati a riposo d’ufficio per aver maturato l’anzianità massima di servizio prevista. Altri calcoli che riguardano sempre i trattamenti pensionistici di medici e infermieri, e per i dipendenti degli enti locali occupati in attività infermieristica. che si ridurranno ulteriormente in misura pari a un 36esimo per ogni mese di posticipo dell’accesso alla pensione rispetto alla prima decorrenza utile.
Si potrà prolungare l’attività
Entrando nei tecnicismi l’emendamento prevede un meccanismo per posticipare la data dei pensionamenti anticipati a prescindere dall’età anagrafica per tutte le categorie interessate, quindi ancora medici, infermieri, maestri e ufficiali giudiziari. il Governo ha introdotto una misura per consentire ai medici del Ssn e agli infermieri di presentare domanda per restare in servizio anche oltre il 40esimo anno di attività effettiva, entro un tetto di 70 anni di età. Il meccanismo per posticipare è di un mese con i requisiti maturati nel 2025, di due mesi con requisiti maturati nel 2026 e poi salgono a 4 mesi nel 2027, e a sei mesi con i requisiti maturati dal 1 gennaio 2028.
Sicurezza e soccorso pubblico
In merito all’emendamento dell’esecutivo al ddl di Bilancio sulla sicurezza, la proposta di modifica ha come obiettivo autorizzare la costituzione di un fondo con una dotazione di 32 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e a 42 milioni annui a decorrere dal 2026 per garantire l’incremento delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori del personale del comparto Difesa, sicurezza e soccorso pubblico.
Fondi per Enti locali
Tra gli emendamenti non ci sono solo questioni previdenziali ma misure e proposte di modifica in materia di enti locali e sicurezza.
Lunedì prossimo dovrebbe arrivare in Commissione anche l’emendamento riguardante gli investimenti sui territori.
Sono previsti quasi 105,6 milioni di euro per la Val d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, Trento e Bolzano a titoli di ristoro per gli effetti finanziari delle misure del primo modulo della riforma fiscale. Lo prevede un emendamento del Governo.
Nel merito dei fondi stanziati oltre 5 milioni sono assegnati alla Val d’Aosta; quasi 21 milioni alla provincia autonoma di Bolzano; circa 19,5 milioni alla provincia autonoma di Trento; oltre 29 milioni per il Friuli Venezia Giulia e quasi 40 milioni per la Sardegna.
Viene inoltre estesa la cumulabilità delle agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico con i contributi regionali, già prevista per gli anni 2023 e 2024, anche per gli anni 2025 e 2026.