Le navi militari cinesi sono diventate le prime navi ad attraccare al nuovo molo di una base navale cambogiana. Secondo gli Stati Uniti e alcuni analisti di sicurezza internazionali la base è destinata a fungere da avamposto strategico per la marina di Pechino. L’attracco delle due navi, poca pubblicizzato, è coinciso con una visita ufficiale in Cambogia, questa settimana, da parte del massimo funzionario della difesa cinese , il vicepresidente della Commissione militare centrale He Weidong. La notizia dell’attracco alla base navale Ream, nel Golfo della Thailandia, è arrivata indirettamente domenica, attraverso un post su Facebook del ministro della Difesa cambogiano, Tea Seiha. Il ministro ha visitato la base per vedere i preparativi per l’addestramento della marina cambogiana e per ispezionare i progressi nella costruzione delle infrastrutture, senza, tuttavia, menzionare il nome della Cina. Ha anche pubblicato foto che mostrano funzionari cambogiani con l’ambasciatore cinese Wang Wentian mentre esaminano marinai cinesi. La controversia sulla base navale di Ream è nata inizialmente nel 2019, quando il Wall Street Journal riferì che una prima bozza di accordo avrebbe consentito alla Cina un utilizzo trentennale della base, nella quale avrebbe potuto inviare personale militare, immagazzinare armi e ormeggiare navi da guerra. L’allora primo ministro cambogiano, Hun Sen, negò l’esistenza di un simile accordo, sottolineando che la costituzione della Cambogia non consente la creazione di basi militari straniere sul suo territorio.
