sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Immigrati lavoratori hanno basso impatto su welfare e spesa pubblica

Quasi 2,5 milioni di persone producono 154 miliardi di Pil

Il rapporto della Fondazione Leone Moressa sull’economia dell’immigrazione accerta il contributo demografico e produttivo della popolazione immigrata. La popolazione straniera residente in Italia si conferma stabile a quota 5 milioni ad inizio 2023, pari all’8,6% del totale. L’età media degli stranieri è 35,3 anni, contro i 46,9 degli italiani. Gli indicatori demografici spiegano bene la diversa tendenza: tra gli stranieri vi sono 11 nati ogni mille abitanti e 2 morti; tra gli italiani, 6,3 nati e 13 morti per mille abitanti. Significativo anche il numero di stranieri “naturalizzati” italiani: 133 mila nel 2022, per un totale di 1,4 milioni negli ultimi 11 anni.

Ricongiungimento familiare

Nel 2022 sono stati 338 mila i Permessi di soggiorno rilasciati dall’Italia, picco massimo dell’ultimo decennio. In ripresa, soprattutto, gli ingressi per lavoro, che rappresentano quasi un quinto del totale. I 67 mila ingressi per lavoro del 2022 sono frutto del Decreto Flussi 2021 (Governo Draghi) e sono dunque destinati ad aumentare nei prossimi anni a seguito dei Decreti del Governo Meloni, che ha previsto 122 mila ingressi per lavoro nel 2023 e 452 mila nel periodo 2024-2026.
In Europa, i Paesi con più immigrati per lavoro sono Polonia, Spagna e Germania. In Italia, il rapporto tra ingressi per lavoro e popolazione residente (11,3 ogni 10 mila abitanti) rimane inferiore rispetto alla media Ue (27,4). Il primo canale d’ingresso in Italia, infatti, rimane il ricongiungimento familiare (38,9% del totale).

Quasi 154 miliardi di valore aggiunto

Dopo la flessione dovuta alla pandemia, il tasso di occupazione degli stranieri (60,6%) torna a superare quello degli italiani (60,1%), pur rimanendo al di sotto dei livelli pre-Covid. Gli occupati stranieri sono 2,4 milioni e si concentrano nei lavori manuali: l’incidenza degli stranieri, infatti, è mediamente del 10,3% sui lavoratori totali, ma raggiunge il 28,9% tra il personale non qualificato. I lavoratori immigrati producono 154,3 miliardi di Valore Aggiunto, dando un contributo al Pilpari al 9%. L’incidenza sul PIL aumenta sensibilmente in Agricoltura (15,7%), ed Edilizia (14,5%).

Molte tasse poco welfare

Continua l’aumento degli imprenditori immigrati, che nel 2022 sono 761 mila (10,1% del totale). In dodici anni (2010-22), gli immigrati sono cresciuti (+39,7%) mentre gli italiani sono diminuiti (-10,2%). Incidenza più alta al Centro-Nord e nei settori di Costruzioni, Commercio e Ristorazione. Dopo la pandemia, torna a crescere il numero di contribuenti immigrati. Si tratta di 4,3 milioni di contribuenti (10,4% del totale), che nel 2022 hanno dichiarato redditi per 64 miliardi di euro e versato 9,6 miliardi di Irpef. Rimane alto il differenziale di reddito pro-capite tra italiani e immigrati (circa 8 mila euro annui di differenza), conseguenza diretta della concentrazione occupazionale. Rimane positivo il saldo tra il gettito fiscale e contributivo (entrate, 29,2 miliardi) e la spesa pubblica per i servizi di welfare (uscite, 27,4 miliardi), con +1,8 miliardi di euro in attivo. Gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno infatti un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Coldiretti: “Spreco alimentare in Italia, colpa dei prezzi bassi praticati nei campi e delle normative europee”

Francesco Gentile

Agricoltura. Coldiretti: solidali con il popolo Ucraino. Prandini: prezzi concimi insostenibili. Necessario sostenere le imprese

Marco Santarelli

Prandini (Coldiretti): latte e formaggi, rischio inganni con cancellazione delle etichette. Intervenire sulla Ue

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.