Questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è svolta la cerimonia di celebrazione del centenario della istituzione della ‘Stella al Merito del Lavoro’ e di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2023.
Durante l’incontro il Capo dello Stato ha richiamato l’attenzione sulle morti sul lavoro o a causa del lavoro: “Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione”, ha dichiarato il Presidente, che ha ribadito poi che la dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse, sottolineando l’importanza di coltivare una consapevolezza diffusa della prevenzione come fondamento della sicurezza sul lavoro.
La giornata di celebrazione non è stata solo un’occasione per onorare il passato, ma anche un monito per il futuro. Il Presidente ha enfatizzato l’importanza di continuare a rafforzare la legislazione, l’’pplicazione delle norme e la consapevolezza pubblica per garantire che ogni individuo possa svolgere il proprio lavoro in un ambiente sicuro e dignitoso.
Salone dei Corazzieri
Nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro Elio Giovati e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e hanno portato le loro testimonianze lo studente Fratus Gabriel, dell’Istituto di Istruzione superiore Luigi Einaudi di Chiari (Bs) e la studentessa Anita De Meo dell’Istituto Jacopo della Quercia di Bologna. Mattarella, coadiuvato dal Ministro Calderone, ha quindi consegnato le Stelle al Merito del Lavoro “alla memoria” di Mariano Bruno Guidorizzi, di Matteo Zenatello, di Paolo Franco e di Pasquale D’Ettorre.
Erano presenti il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana e il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Gian Marco Centinaio.