venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

Meloni: 100 mln ai Paesi poveri. No ai cibi fatti in laboratorio

Cop 28. Colloqui del premier con i presidenti di Israele, Turchia e Libano

I nodi sul clima restano e le possibili soluzioni fanno fatica a trovare uno spiraglio di intesa. Il mega summit Cop28 in corso a Dubai – 200 Governi da tutto il mondo, assenti: il presidente americano Joe Biden, il capo di stato cinese Xi Jinping e, per motivi di salute, Papa Francesco – parte con molte idee e slanci che dovranno fare i conti con visioni e pragmatismi diversi e opposti. Sulle urgenze dovrà essere trovata una via d’uscita alla minaccia planetaria di un cambiamento climatico che se non arginato in tempo travolgerà tutti. Presente a Cop28 anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accolta a Dubai dal presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, e dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Meloni: risposte inadeguate

Il premier italiano non ha nascosto le difficoltà in particolare come siano ancora insufficienti i progressi compiuti dopo l’Accordo di Parigi. “Risposte inadeguate non solo amplificano gli impatti del cambiamento climatico”, ha ricordato Giorgia Meloni, “ma aumentano anche le tensioni sulla scarsità delle risorse e ostacolano il progresso verso lo sviluppo sostenibile”.
Per il presidente del Consiglio
il primo “Global Stocktake”, dovrà quindi, “segnare un punto di svolta, inviare un messaggio politico chiaro e costruire un quadro più efficiente per i nostri sforzi comuni”.

Fondo Italiano per il Clima

Nell’annunciare un intervento economico di 100 milioni di euro Giorgia Meloni ha osservato come “Il ruolo delle banche multilaterali di sviluppo è essenziale: non possiamo nascondere il fatto che necessitano di essere riformate e adattate al contesto odierno”. “L’Italia”, ha ricordato ancora il premier, “intende destinare una quota estremamente significativa del Fondo Italiano per il Clima – la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro – alle Nazioni più vulnerabili dell’Africa, per iniziative volte alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici”.

Piano Africa non caritativo

Far crescere le economie dell’Africa questo l’impegno rimarcato da Giorgia Meloni.
“Non però attraverso un approccio caritativo, perché l’Africa non ha bisogno di carità”, ha puntualizzato, “ha bisogno di essere messa in condizione di competere ad armi pari, per crescere e prosperare grazie alla moltitudine di risorse di cui il continente dispone. Una cooperazione tra pari, rifiutando approcci paternalistici e predatori”.

Sicurezza alimentare

L’impegno dell’Italia sarà dedicato anche al tema della sicurezza alimentare, che per Giorgia Meloni “è una priorità della nostra politica estera”. “ L’Italia vuole essere impegnata nella sicurezza e incolumità alimentari. Non solo alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti”, ha spiegato il premier, “Questo significa che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza, ma un mezzo per vivere una vita sana”. Per Meloni, il ruolo della ricerca è essenziale ma: “non per produrre alimenti in laboratorio”.

Cibo di qualità per tutti

Un appello affinché ci sia cibo di qualità per tutti è stato il tema sul quale il premier italiano ha insistito. Non un “mondo in cui i ricchi mangiano prodotti naturali e i poveri prodotti sintetici che hanno un impatto sulla salute che non possiamo prevedere: questo non è mondo che voglio vedere”. Per il “Fondo per le perdite e i danni”, adottato dai paesi della Cop28 per aiutare le nazioni più povere e in via di sviluppo a far fronte ai cambiamenti climatici, Giorgia Meloni ha annunciato che l’Italia stanzierà 100 milioni. “Il sistema alimentare italiano è tra i più avanzati al mondo: penso alla dieta mediterranea. Siamo consapevoli quanto prezioso può essere il nostro contribuito”.

L’incontro con Erdogan

A margine del World Climate Action Summit di Cop28 , Giorgia Meloni ha tenuto un vertice bilaterale, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nel corso dello scambio di vedute sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi a Gaza. “Meloni”, riferisce Palazzo Chigi, “ha auspicato una nuova pausa umanitaria e sottolineato il ruolo della Turchia nell’evitare di allargare il conflitto al resto della regione. Entrambi i leader”, riferisce la nota di Palazzo Chigi, “hanno riaffermato la volontà di contribuire alla sicurezza e alla stabilità in questa difficile fase della regione e l’importanza di iniziare sin d’ora a lavorare per una soluzione politica”.

Colloqui con il presidente Herzog

Nel pomeriggio di ieri anche un breve incontro del premier con il presidente dello Stato d’Israele, Isaak Herzog, per esprimere la piena solidarietà del Governo italiano a seguito del nuovo grave attentato rivendicato da Hamas che ha portato ieri all’uccisione di tre cittadini israeliani a Gerusalemme e alla fine della pausa umanitaria a Gaza. “L’Italia è al fianco del popolo israeliano”, sottolinea una nota di Palazzo Chigi, “in questo difficile momento e continua a lavorare per una pace duratura. Meloni e Herzog hanno concordato di continuare a tenersi in stretto contatto sulla crisi in corso. Continua l’impegno umanitario italiano per Gaza, in coordinamento anche con Israele, tramite l’invio di medici pediatri negli Emirati Arabi Uniti e l’arrivo della nave Vulcano ad Al Arish”

Dialogo con il leader libanese

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un breve incontro anche con il primo ministro del Libano, Najib Miqati. È stata un’occasione, spiega Palazzo Chigi in una nota, “per avere uno scambio di vedute sulla crisi a Gaza e sulla situazione al confine sud del Libano. I due leader hanno convenuto di incontrarsi di nuovo prossimamente”.

Von der Leyen: tassare il carbonio

“Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi, dobbiamo ridurre le emissioni globali. E c’e’ un modo per farlo promuovendo al tempo stesso l’innovazione e la crescita. Dare un prezzo al carbonio”, ha chiesto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenendo ad uno degli eventi di Cop28 “Oggi siamo qui per dare impulso a questo movimento globale”.
“Sappiamo tutti che se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi dobbiamo ridurre le emissioni globali”, ha evidenziato von der Leyen, “ed esiste un modo per ridurre le emissioni, promuovendo al tempo stesso l’innovazione e la crescita: dare un prezzo al carbonio. E’ uno strumento guidato dal mercato. Il messaggio e’ chiaro: stai inquinando? Devi pagare un prezzo. Vuoi evitare di pagarlo? Innovi e decarbonizzi”.

La missione Ue a Dubai

Per la Von der Leyen è necessario, “stabilire il quadro per la cooperazione internazionale e stabilire un solido punto di riferimento per i mercati dei crediti di carbonio”.
“La tariffazione del carbonio spinge il settore privato verso l’innovazione. Fa si’ che i grandi inquinatori paghino un prezzo equo. E i ricavi possono essere reinvestiti nella lotta contro il cambiamento climatico, nell’innovazione e in una transizione giusta. Questo non è solo uno degli strumenti piu’ potenti nelle nostre mani. E’ anche uno dei piu’ testati e affidabili. I governi di tutti i continenti hanno intrapreso un viaggio simile. Paesi come lo Zambia(e il Kenya), che sono con noi oggi, e molti altri, dal Canada alla Cina, dalla Nuova Zelanda al Kazakistan”, ha aggiunto. “Ciò che ci porta qui oggi e’ la nostra determinazione a dare impulso a questo movimento globale. Lo scorso giugno a Parigi abbiamo lanciato un appello all’azione per creare più mercati del carbonio in linea con l’accordo di Parigi. Oggi si uniscono a noi l’Fmi, la Banca Mondiale e il Wto. Avete un ruolo essenziale nel sostenere e incentivare il cambiamento”.

Parolin: l’appello del Papa

“Posso confermare che il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, presiederà la Delegazione della Santa Sede già presente a Dubai in occasione della COP28, per portare, nella giornata di sabato 2 dicembre”, ha annunciato ieri il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, “il contributo che avrebbe desiderato pronunciare il Santo Padre. Il giorno seguente, domenica 3 dicembre, insieme al Cardinale Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Ayuso Guixot, il Segretario di Stato parteciperà alla programmata inaugurazione del Faith Pavillion”.

Re Carlo III: ci sia una svolta

Intervenendo al World Climate Action Summit Re Carlo III, ha auspicato un punto di svolta. “Prego con tutto il cuore affinché la Cop28 sia un punto di svolta decisivo”.

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