Il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi è tornato a parlare degli aiuti alle imprese colpite dall’alluvione che si è abbattuta nella regione ribadendo che “la misura sullo slittamento delle scadenze fiscali e contributive è insufficiente e inadeguata. Le imprese non hanno bisogno di contentini ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà, perché stiamo parlando delle aree industriali più importanti del paese; e la necessaria ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi decisamente più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi”. Sul tema Daniele Matteini, presidente Confindustria Toscana Nord ha aggiunto che “Il posticipo degli adempimenti fiscali per le aziende alluvionate alla fine è arrivato. Ma è limitato a soli 20 giorni, come se un lasso di tempo così breve fosse sufficiente a fare ripartire aziende devastate. Ho già avuto modo nei giorni scorsi di osservare che non c’è consapevolezza della gravità di quanto è accaduto. Aggiungo che non c’è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni. Abbiamo capito chiaramente che l’erario non può permettersi di rinunciare nell’esercizio 2023 al gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana. A questo rispondo in due modi: primo, che sarebbe stato più corretto dirlo fin dall’inizio, piuttosto che trovarsi oggi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa; secondo, che non è colpa delle aziende se in questi casi il sistema è basato su criteri insensati”.
Cambiare il sistema
“Se in un comune solo una quota ridottissima di imprese è alluvionata, provvedimenti come le moratorie fiscali investono l’intero comune: è evidente che così non può funzionare. Assieme al collega Maurizio Bigazzi, nei numerosi contatti che abbiamo avuto con personalità politiche di maggioranza e opposizione abbiamo proposto di cambiare sistema, basandolo su autocertificazioni, certamente da controllare a posteriori, appena possibile, delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. In questo modo si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace. Non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali”, ha aggiunto.