Per decenni, Gran Bretagna e Grecia hanno mantenuto un dibattito educato, seppur acceso, sulla restituzione delle magnifiche sculture greche antiche, esposte a Londra da oltre due secoli. Tuttavia, recenti sviluppi hanno portato a una brusca interruzione della diplomazia tra i due Paesi. Il Primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha annullato all’ultimo momento un incontro previsto per martedì con il suo omologo greco, Kyriakos Mitsotakis. Tale mossa ha suscitato un acceso dibattito tra le due nazioni, dopo che Mitsotakis ha utilizzato i media britannici per ribadire la richiesta della Grecia di riavere indietro le opere risalenti al 447-432 a.C., originariamente scolpite per adornare il celebre Partenone. Le sculture, che hanno resistito a oltre 1.000 anni di storia, sono attualmente divise tra il British Museum e il Museo dell’Acropoli di Atene, con frammenti minori in vari musei europei. La disputa si concentra sulla richiesta della Grecia di riunire tutte le opere nel Museo dell’Acropoli, sostenendo che la loro esposizione lì permetterebbe di essere ammirate nel contesto del Partenone, dal quale furono rimosse per preservarle da inquinamento ed elementi atmosferici.
Rimozione illegale?
Atene sostiene che la rimozione delle opere è avvenuta illegalmente e che riunirle nel Museo dell’Acropoli costituirebbe un atto di giustizia storica. La richiesta greca si basa sulla volontà di preservare l’integrità del patrimonio culturale e di riportare le sculture nel contesto originario del tempio dedicato ad Atena. Il gesto di Sunak nell’annullare l’incontro è stato collegato ufficialmente al fastidio provocato dall’appello televisivo di Mitsotakis, visto come un’affronto alla diplomazia formale. Tuttavia, questa mossa potrebbe indicare una crescente tensione nelle relazioni tra i due Paesi su una questione che ha suscitato emozioni da entrambe le parti.