Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, ne ha detta un’altra delle sue: tra non molto la settimana lavorativa, grazie all’intelligenza artificiale, si potrà ridurre a soli tre giorni. La dichiarazione è nel podcast “What Now?” di Trevor Noah.
OpenIA e Gates
A Bill Gates è il caso di dare retta, visto che con Microsoft ha rivoluzionato il mondo di lavorare di miliardi di persone. Nella chiacchierata podcast l’imprenditore ha sottolineato che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale potrebbe cambiare ancora le quantità e le qualità del modo di lavorare. Non dimentichiamo che Gates, attraverso Microsoft, sta prendendo il controllo della produzione di intelligenza artificiale in modo totalizzante attraverso OpenAI, nella quale ha investito 13 miliardi e spostato in un mercato più profit e aggressivo l’azienda. OpenAI, infatti, nelle ultime settimane è stata protagonista di grandi movimenti: prima la rimozione, poi la sostituzione e infine, la reintegrazione del suo ceo, Sam Altman, inventore di ChatGPT.
Migliorare con l’IA
Bill Gates, quindi, ha ipotesi predittive con cognizione di causa. Molti osservatori, addirittura, sostengono che la vicenda OpenAI sia legata alla messa a punto di nuove acquisizioni tecnologiche proprio sull’intelligenza artificiale e l’utilizzo di ChatGPT. “Se si allontana lo sguardo, lo scopo della vita non è solo fare lavoro”, ha osservato l’inventore di Microsoft, ma un mondo dove le macchine fanno quello che può fare l’uomo per liberare quest’ultimo dalle fatiche quotidiane. Dunque il vero scopo dell’intelligenza artificiale sarebbe quello di migliorare la produttività, l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Gates ha parlato anche di “assistenti personali”, o “agenti” (si chiamavano “agenti” anche i primi motori di ricerca come Google) basati sull’intelligenza artificiale, in grado di assistere praticamente in ogni aspetto della vita. Questo sempre in un’ottica dichiarata di accrescere l’istruzione e le capacità delle persone anche se, a molti esperti, qualche dubbio resta visto l’impatto che ha avuto internet nella decadenza di massa. Gates, tra l’altro, ha anche spiegato che le persone “non aspirano ad avere tanto denaro”, ma a ottenere quello che voglio: “non ho bisogno di soldi – ha detto – ma del pieno accesso ai soldi.”
I lati oscuri di Gates
Gates si è detto consapevole delle “sfide e delle interruzioni” che accompagnano i cambiamenti tecnologici. “Se i cambiamenti procedono a un ritmo ragionevole e il governo aiuta coloro che hanno bisogno di imparare cose nuove, allora va tutto bene”. L’imprenditore, come è noto, negli ultimi anni è stato molto criticato dai suoi “avversari” e una delle critiche personali che più gli vengono rivolte, proprio nell’ambito del lavoro, è che risulterebbe troppo aggressivo e discriminante nei colloqui di lavoro soprattutto nei confronti delle donne. Non un bell’esempio per una prospettiva di benessere sociale come va raccontando pubblicamente. Sempre che, anche questa discriminazione non la si voglia risolvere con l’intelligenza artificiale. Ma basterebbe quella naturale!