Obiettivo, “non perdere un solo euro del Pnrr”. In collegamento video con ‘Meraviglia’, il Forum internazionale del turismo di Baveno, ieri il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornatosu uno degli argomenti più in auge del momento, quel Piano nazionale di ripresa e resilienza “fondamentale purché si sia in grado di fare arrivare le risorse a terra e di spenderle nei tempi e bene”. Di certo la bella notizia, per il Primo Ministro, è che la Commissione europea ha approvato le modifiche del Pnrrpresentate dal governo: “È un lavoro di cui vado molto fiera, un lavoro molto complesso che ha coinvolto ministeri e soggetti del settore, oggi siamo in grado di presentare un nuovo piano che supera le criticità nell’attuazione di alcune misure precedentemente previste”.
12,4 miliardi per le imprese
Il Premier ha poi fornito un po’ di numeri, spiegando che ci sono 12,4 miliardi di euro dedicati alle imprese e in particolare e in particolare oltre 300 milioni di euro per rafforzare la competitività del settore turistico. “Lo facciamo con il fondo tematico Bei per il turismo, che permette di finanziare la realizzazione, il rinnovo, il miglioramento di strutture ricettive e infrastrutture per il turismo, compresi anche i siti culturali e ricettivi pubblici e privati, gli impianti sportivi, le strutture turistiche montane, i parchi ricreativi. Un sostegno concreto a un comparto strategico”.
Ma in generale “ci sono 5,2 miliardi di euro dedicati agli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture, a partire da quelle energetiche strategiche perché vogliamo continuare a portare avanti la nostra visione strategica dell’Italia che può essere hub energetico d’Europa. Ci sono fondi per il diritto allo studio, dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici fino a un piano importante per le borse di studio, passando per le residenze degli studenti universitari. C’è un miliardo di euro per favorire l’accesso al mercato del lavoro, 750 milioni per l’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, 1,2 miliardi per la ricostruzione delle zone alluvionate”.
Tanta fame d’Italia
Meloni, vista l’occasione, si è anche soffermata sul tema del turismo, spiegando che nel mondo c’è tantissima fame d’Italia: “Èun comparto fondamentale per la nostra economia e il nostro prestigio, uno dei motori trainanti del Paese e un asset strategico del nostro tessuto produttivo. Un settore che, nonostante la sua rilevanza, spesso è stato trascurato e a volte snobbato: un errore che considero gravissimo sul piano strategico. Dobbiamo farci trovare sempre più pronti e sempre più accoglienti e in grado di proporre un’offerta turistica di qualità, diversificata e adatta a tutti i gusti. È una sfida che ci riguarda tutti”. Per arrivare al ‘massimo della forma’, il Primo Ministro ha parlato della necessità di riqualificare e formare il capitale umano, aumentare le competenze per attrarre alti profili professionali formare giovani preparati alle sfide del turismo 4.0. e della competizione internazionale che sia sta facendo sempre più impegnativa: “E in questo senso è necessario affrontare una carenza cronica di manodopera meno qualificata”.
Benefici per il Paese
Presente sul Lago Maggiore (ma in presenza) anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha voluto specificare di come la revisione del Pnrr non può fare debito in più, ma definanzia alcune opere e investimenti meno rilevanti, debito molto poco buono e va a finanziare iniziative che vanno a beneficio dell’economia e dell’industria e che fanno da molla alla ripresa del Paese: “Spendiamo meglio e in funzione dell’economia reale e dell’industria e meno in opere inutili. Il reindirizzamento verso l’industria e l’economia è una cosa positiva”.
Verticali del Turismo
Il Forum del turismo è stato chiuso da un intervento della Ministra Daniela Santanchè che ha annunciato che a luglio si svolgerà il primo G7 dedicato al settore. Ha inoltre ufficializzato la partenza dei ‘Verticali del Turismo’: si tratta di una serie di incontritematici che si svolgeranno in tutte le regioni italiane con l’obiettivo di approfondire le diverse specificità e peculiarità regionali, vere e proprie verticali su cui poggia l’industria del turismo.