Le ultime stime dell’Istat hanno reso noto che nel mese di settembre 2023 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato una lieve crescita dello 0,2% rispetto al mese precedente. dalle stime emerge, inoltre, che nella media del terzo trimestre 2023 la produzione nelle costruzioni è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nella media dei primi nove mesi del 2023, l’indice corretto per gli effetti di calendario diminuisce del 2% mentre l’indice grezzo risulta in calo del 2,4%.
Rispetto a settembre 2022, invece, l’indice corretto per gli effetti di calendario rimane invariato, mentre l’ince grezzo registra una consistente flessione del 3,4%. “L’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni aumenta per il secondo mese consecutivo in termini congiunturali, determinando una crescita anche nel complesso del terzo trimestre rispetto al secondo. Tuttavia, la variazione complessiva della produzione nelle costruzioni, nel complesso dei primi nove mesi del 2023 resta negativa, -2% al netto degli effetti di calendario”, si legge in una nota dell’Istat.
La crescita di agosto
Già ad agosto l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni aveva registrato una prima crescita dopo la contrazione subita nel mese di luglio 2023, mentre in termini tendenziali, sempre ad agosto, il settore registrava il settimo calo di produzione consecutivo ma decisamente più contenuta rispetto ai mesi precedenti. L’Istat in quella occasione aveva registrato che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni era cresciuto del’2,1%, mentre nella media del trimestre giugno-agosto 2023 la produzione aveva subito un calo dello 0,4% rispetto il trimestre precedente.
Il caro prezzi
Uno dei motivi principali che hanno contribuito nei mesi precedenti alla contrazione della produzione nelle costruzioni è l’aumento dei prezzi dei materiali e delle materie prime registrate durante il periodo che va da gennaio 2021 a giugno 2023. Dal documento presentato dall’Istat sullo scenario macroeconomico italiano emerge che nell’arco di questi 30 mesi i prezzi sono saliti del 12% contraendo di conseguenza la produzione. “Dopo i forti incrementi del 2021 e 2022 l’evoluzione dei prezzi alla produzione nelle costruzioni ha mostrato, per l’indice generale degli edifici non residenziali, una progressiva riduzione delle variazioni tendenziali a partire da gennaio 2023, fino a registrare una prima flessione ad aprile, confermata anche nei dati di maggio e giugno. L’evoluzione degli indici dei costi nelle costruzioni nel periodo gennaio-maggio 2023 ha confermato questa tendenza. Nel complesso, i prezzi del settore sono, a giugno 2023, su un livello superiore di 12 punti rispetto a quelli di gennaio 2021”, si legge in una delle tre sezioni del documento.