Sam Altman è tornato amministratore delegato di OpenAI, la start-up tecnologica dietro ChatGPT. La società ha annunciato martedì scorso che Altman e il consiglio di amministrazione del gruppo no-profit, responsabile della supervisione della società, hanno raggiunto un accordo di principio per il suo ritorno. Il ritorno di Altman dovrebbe sedare la rivolta totale da parte dei dipendenti di OpenAI contro la sua rimozione e segnare l’inizio della fine di una delle saghe aziendali più seguite nella storia della tecnologia. Il calvario è iniziato venerdì, quando il consiglio del gruppo no-profit che supervisiona OpenAI aveva dichiarato di aver rimosso Altman dalla carica di amministratore delegato e “ha concluso che non era costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità”. Nel corso della settimana successiva, OpenAI si è trasformata in una combinazione di “Succession” e “Silicon Valley”. La società nominò due diversi amministratori delegati ad interim, Altman sembrava essersi unito a Microsoft. Un annuncio poi ritirato. Le scadenze per le trattative sul ritorno di Altman andavano e venivano, e i dipendenti minacciavano di dimettersi in massa. OpenAI ha dichiarato su Twitter che il nuovo consiglio sarà costituito da tre membri iniziali: l’ex co-CEO di Salesforce Bret Taylor, l’ex consigliere della Casa Bianca e presidente dell’Università di Harvard Larry Summers e Adam D’Angelo, il CEO del sito web Quora ed ex dipendente di Facebook.