L’incentivo per l’assunzione di lavoratori beneficiari di Reddito di cittadinanza ha riguardato 138 persone nel 2020, 139 nel 2021 e 207 nel 2022, per un totale di 484 persone assunte. È quanto emerge dall’‘Osservatorio sulle politiche occupazionali’ dell’Inps che tutto sommato fa capire di come questa misura abbia portato a risultati alquanto scadenti.
Il report copre il periodo dal 2018 al 2022 e offre un’analisi dettagliata nel panorama occupazionale italiano. Lo studio rivela che fino al 2019 si è registrata una generale diminuzione del numero medio di lavoratori, in particolare di coloro che beneficiano degli incentivi all’occupazione a tempo indeterminato. Tuttavia, il 2020 ha visto l’introduzione di nuove agevolazioni contributive, in risposta all’emergenza occupazionale causata dalla pandemia. La ‘Decontribuzione Sud’ è stata particolarmente rilevante, contribuendo a una crescita osservata nel 2021 e confermandosi nel 2022. L’apprendistato è emerso come l’incentivo principale, utilizzato nel 48% dei casi, seguito dai contratti a tempo indeterminato al 36%.
Tendenze positive
Nel 2022 si osserva un aumento dei lavoratori in apprendistato e delle loro trasformazioni a tempo indeterminato. Gli esoneri introdotti dalla legge 178/2020 hanno contribuito a contenere gli effetti negativi sull’occupazione causati dalla pandemia. Tuttavia, è emersa una differenza di genere nell’utilizzo delle politiche attive, con la componente maschile predominante in quasi tutte le tipologie di intervento. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, i contratti di apprendistato, le stabilizzazioni e gli incentivi a tempo indeterminato sono più presenti al Nord del Paese, mentre la ‘Decontribuzione Sud’ è applicata principalmente nelle regioni del Mezzogiorno.
Politiche passive
Il 2022 ha registrato un aumento del 19,5% nel numero di trattamenti di NASpI rispetto all’anno precedente, con una crescita più marcata per i maschi rispetto alle femmine. I trattamenti di disoccupazione agricola sono diminuiti del 4,4%, mentre le prestazioni di DIS-COLL hanno registrato un aumento del 27,2% rispetto al 2021.
La distribuzione geografica mostra il Nord che presenta il maggior numero di trattamenti NASpI, ma il Sud e le Isole registrano una percentuale significativa. Per le prestazioni DIS-COLL, la metà si concentra nel Sud e nelle Isole, mentre la disoccupazione agricola è prevalentemente concentrata al Sud.
Altre misure
Nel quinquennio di osservazione il fenomeno presenta un andamento fortemente decrescente. Ciò è dovuto principalmente al processo di armonizzazione dei trattamenti di disoccupazione previsti dalla legge 92/2012 che ha portato alla definitiva soppressione dell’indennità di mobilità dal 1° gennaio 2017. Il numero complessivo di lavoratori che al 31 dicembre 2022 beneficiano del trattamento di mobilità ammonta a 2.476 unità. Rispetto al 31 dicembre 2021 la variazione a livello nazionale si presenta con un decremento pari a -22,4%, trend riscontrato in tutte le aree territoriali.
Rispetto al genere, la presenza maschile nel 2022 (1.887 beneficiari) è sempre più consistente di quella femminile (589), e con riferimento all’età, circa l’82% dei beneficiari risulta avere più di 49 anni.