Piuttosto che con bancomat o carte di credito, gli italiani preferiscono usare nei negozi il contante, utilizzato nel 69% dei pagamenti totali: è quanto viene riferito dal ‘Rapporto sulle abitudini di pagamento dei consumatori in Italia: evidenze dall’indagine Bce del 2022’ pubblicato ieri dalla Banca d’Italia. Scopo principale del documento è fornire, anno per anno, i risultati della ricerca sui comportamenti dei consumatori, circa le preferenze nell’utilizzo degli strumenti di pagamento, dell’area dell’euro condotta dalla Banca Centrale Europea tra la fine del 2021 e la prima metà del 2022.
Italia in testa
Le transazioni con carte rappresentano il 26% del totale (13% nel 2016; 16% nel 2019) e circa il 4% con altri strumenti (1% nel 2016; 2% nel 2019) di cui il 2% con app mobile (trascurabile nelle precedenti rilevazioni). In un confronto tra Paesi dell’Eurozona, si evidenzia, “l’Italia rimane ancora uno di quelli con la più alta dipendenza dal contante”. I dati mostrano che, sebbene il contante rimanga lo strumento di pagamento principale presso il Punto Vendita (POS) fisico, specialmente per gli acquisti di valore ridotto (fino a 50 euro), il suo utilizzo è diminuito rispetto ai risultati delle indagini precedenti (nel 2019 la quota era l’82%). Le carte, oltre a rappresentare il principale concorrente del contante per le transazioni al POS, continuano a essere lo strumento di pagamento più utilizzato, in termini sia di numero sia di valore, per le transazioni relative ad acquisti online.
“Contante sia sempre garantito”
Nonostante l’utilizzo crescente dei pagamenti elettronici, la Bce si muove per sollecitare i legislatori dell’Ue a introdurre un divieto esplicito dell’esclusione unilaterale del contante da parte delle imprese al momento del pagamento da parte dei consumatori, sostenendo che sia necessario salvaguardare lo status di corso legale delle banconote e monete in euro, in particolare alla luce del calo dell’accettazione del contante in tutta l’Eurozona.
“La possibilità di pagare in contanti resta particolarmente importante per alcuni gruppi della società che, per vari motivi legittimi, potrebbero preferire l’uso del contante piuttosto che altri mezzi di pagamento o non avere accesso ai servizi bancari e ai mezzi di pagamento elettronici. Questi gruppi includono” specifica la nota, “cittadini disabili, immigrati, cittadini socialmente vulnerabili, anziani, minori e altri con accesso limitato o nullo ai servizi di pagamento digitale”.