martedì, 17 Dicembre, 2024
Società

‘Influencer marketing’, in Italia 323 milioni di euro gli investimenti da parte delle aziende nel 2023

Nel nostro Paese gli investimenti pubblicitari in ‘influencer marketing’ continuano a crescere. In riferimento ai dati 2023 presentati da UPA, (Utenti Pubblicità Associati) che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in comunicazione pubblicitaria in Italia, il budget delle aziende destinato a tale leva di comunicazione tocca i 323 milioni di euro, segnando un aumento del +10% nel 2022. Anche la percentuale delle aziende che fa ricorso a questo tipo di comunicazione cresce rispetto allo scorso anno, passando dall’81% al 90%.

Il sondaggio

Dal sondaggio realizzato da UPA presso i propri utenti associati, presentato ieri al Teatro Franco Parenti di Milano in occasione del convegno “Influencer Marketing 2023”, è emerso che i ‘creator’ (chi per mestiere crea e sperimenta contenuti originali e innovativi da destinare ai social network) vengono sempre più equiparati a dei veri e propri mezzi di comunicazione. Per il 56% delle aziende intervistate, la spesa destinata all’influencer marketing è parte del ‘budget media’ impostato. Inoltre, considerando anche l’11% delle aziende che ha dichiarato di fare ricorso a budget diversi, per finanziare questo tipo di iniziative, si può dire che per 2/3 del campione il budget media sia il principale fondo a cui attingere per raggiungere i propri obiettivi di mercato. Il 19% delle imprese intervistate investono in influencer marketing solo il ‘budget in comunicazione’, mentre per il 14% queste iniziative vengono finanziate con il budget destinato al marketing (budget marketing).

Presenti docenti universitari

I temi più rilevanti di questa terza edizione sono stati la valutazione dell’efficacia dell’influencer marketing, gli approfondimenti dedicati al ruolo dei creator digitali e all’analisi del sistema di cui fanno parte e alcune riflessioni in merito alla crescita del livello di professionalità degli influencer. Inoltre, non sono mancati interventi dedicati agli aspetti più innovativi, come il fenomeno degli influencer virtuali, brand, avatar trattato da Lucio Lamberti, professore di Marketing Analytics della School of Management Politecnico di Milano. Monica Fabris, direttore scientifico di CSA Research, ha guidato i partecipanti alla scoperta dei territori di comunicazione degli influencer; mentre Walter Quattrociocchi, professore di Informatica e direttore del Center for Data Science and Complexity for Society Università La Sapienza di Roma, è intervenuto sulla formazione delle opinioni in rete e su quali siano gli aspetti in grado di influenzare maggiormente l’audience.

Upa: “Maggiore controllo sugli influencer”

“Gli influencer crescono, come raccolta pubblicitaria, più della media di tutto il mercato – ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UPA, aggiungendo – è una crescita a forma di imbuto rovesciato che si concentra su un nucleo forte e poi si polverizza in una galassia in cui c’è un continuo ricambio. Quindi possiamo dire che questo dinamismo ci rende fiduciosi sul futuro. Per chi gestisce le marche – sottolinea il presidente di UPA – è importante un maggiore controllo sugli influencer e allo stesso tempo dobbiamo tenere in conto quella velata protesta che riguarda una sovraesposizione alla pubblicità. I social agiscono secondo un meccanismo di impulso riflettente, il follower si attende una ricompensa. Ecco: la pubblicità deve essere una sorta di ricompensa, un elemento di soddisfazione. Per tali motivi questo mercato deve oggi confrontarsi con l’attenzione manifestata da parte dell’Agcom che ha indetto di recente una consultazione pubblica per valutare l’integrazione degli influencer nel quadro di riferimento legislativo che regola tutti i soggetti del mercato della comunicazione”.

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