I professionisti vorrebbero “un bonus digitalizzazione per favorire gli investimenti tecnologici degli studi professionali e la formazione del personale.” La richiesta viene da Confprofessioni che l’ha formalizzata nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato, sul disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.
Incentivi anche a professionisti
Lo Stato, ormai, è richiesto in ogni ambito e i professionisti lamentano di essere stati trascurati: “gli incentivi per la digitalizzazione fin qui stanziati si sono rivolti quasi esclusivamente alle imprese”, si legge in una nota della Confederazione, “ma investire risorse nella modernizzazione digitale degli studi professionali – attraverso incentivi all’acquisto, allo sviluppo, e all’apprendimento delle infrastrutture digitali – significa arricchire le competenze dei professionisti e renderli più competitivi in un mercato dei servizi professionali sempre più concorrenziale.”
Velocizzare decreti incentivi
Confprofessioni ha sottolineato la necessità di individuare nuove risorse per sostenere l’economia e le attività professionali. “In questa prospettiva”, spiega la Confederazione presieduta da Gaetano Stella, “la piena attuazione della delega fiscale e la riforma degli incentivi per le imprese sono passaggi ineludibili di una strategia per la crescita.” Tuttavia, sostengono i professionisti, occorre velocizzare l’iter dei decreti delegati previsti dalla riforma degli incentivi per destinare “risorse specifiche a sostegno delle attività professionali, anche legate ai fondi del Pnrr.”
Società tra professionisti
Quanto alle misure sul lavoro autonomo contenute nella delega fiscale “non hanno ancora trovato attuazione, a cominciare dalla revisione della disciplina tributaria delle Società tra professionisti”, e la Confederazione ha sollecitato l’attuazione del principio di “neutralità fiscale” delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali e ha aggiunto: “considerando i primi decreti attuativi della riforma fiscale, ci aspettiamo di più sul tema delle semplificazioni e del taglio degli adempimenti, nonché, più in generale, nel rapporto fisco contribuente, dove non cogliamo ancora quel salto di qualità che riteniamo necessario.”
Ok riforma dell’Iscro
Tra le poche misure inserite in manovra che riguardano da vicino il lavoro autonomo, Confprofessioni ha accolto positivamente le modifiche sull’Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), l’ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps, nato e progettato presso la Consulta del lavoro autonomo del Cnel. Il ddl Bilancio istituisce a regime l’indennità dal 2024 e rende meno stringenti alcuni requisiti per l’accesso, accogliendo le istanze del mondo libero professionale.