L’American Civil Liberties Union ha contestato la chiusura, in Florida, dei centri di gruppi universitari filo-palestinesi. In una causa federale l’ACL sostiene che lo Stato sta violando la libertà di parola degli studenti, in un momento in cui le tensioni legate alla guerra di Israele contro Hamas agitano i campus statunitensi. Il sistema universitario della Florida, affiancato dal Governatore Ron DeSantis, aveva ordinato ai college, il mese scorso, di chiudere le sedi di Students for Justice in Palestine (SJP), un gruppo al centro dell’attivismo universitario statunitense. La causa è stata intentata contro DeSantis, uno dei candidati repubblicani alla presidenza nel 2024, e contro diversi funzionari del sistema universitario statale. “Se i funzionari della Florida pensano che mettere a tacere gli studenti filo-palestinesi protegga la comunità ebraica, o chiunque altro, si sbagliano – ha affermato in una nota Howard Simon, direttore esecutivo ad interim dell’ACLU della Florida -. Questo attacco alla libertà di parola è pericoloso”. “I gruppi che affermano di far parte di un movimento terroristico straniero – ha replicato il portavoce del governatore, Jeremy Redfern – non hanno posto nei nostri campus universitari”. Il cancelliere Ray Rodrigues della State University System of Florida non ha ancora rilasciato alcun commento. Gli studenti delle università statunitensi si erano scontrati su questioni emerse su entrambi i lati del conflitto. Alcuni accusano le loro scuole di non fare abbastanza per denunciare l’antisemitismo e altri che le scuole ignorano la difficile situazione degli abitanti di Gaza sotto il fuoco israeliano.