mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Investire nell’istruzione per le coscienze e le competenze del futuro

Politiche giovanili basate su valori e riforme

L’attenzione verso la preparazione e la crescita dei giovani è l’assicurazione e la garanzia per lo sviluppo futuro della società. Non sono pessimista; pur consapevole delle criticità e dei problemi della nuova generazione, rilevo che in ogni epoca ci sono stati figli che, per diritto di nascita, hanno protestato, contestato e discusso, lo diceva Georges Pompidou, Presidente della Repubblica Francese negli anni dal 1969 al 1974 dei giovani del “68. A lui si deve l’apertura dell’omonimo museo di Parigi, progettato dal nostro allora giovane Senatore a vita Renzo Piano per contenere le opere dell’arte moderna. Il dissenso serve da stimolo verso il cambiamento e la modernizzazione della società. I giovani non sempre sono consapevoli dei tempi che vivono, intuiscono i segnali e l’inadeguatezza di vecchi paradigmi, ma non sempre hanno gli strumenti e le soluzioni adeguate, rispondono quindi in modo impulsivo ed irriguardoso, talvolta utilizzando la ribellione e la violenza. Tutti ricordano la generazione della stagione del “68, la contestazione, la deriva ideologista di destra e di sinistra, che nel nostro paese ha portato eccessi terroristici. Tocca a chi ha esperienza ascoltare, capire e attraverso i meccanismi del vivere civile e del progresso, guidare i cambiamenti verso soluzioni equilibrate, rifuggendo dall’emarginazione delle nuove idee, valorizzando le novità attraverso un processo di tesi, antitesi e sintesi di hegeliana memoria. I giovani di oggi hanno infinite possibilità di informarsi rispetto al passato ed un ventaglio di opzioni talmente ricco che imbarazza e confonde essi stessi nelle scelte, hanno meno sicurezze dal modo del lavoro, incertezze sul loro futuro a causa della variegata esistenza di opportunità e pericoli al tempo stesso. Dunque dobbiamo capire, non giudicare ma analizzare le ragioni del dissenso, spesso dettato da insicurezza personale e sociale, per trovare soluzioni compatibili con i tempi che viviamo. Viviamo in un mondo dove la competizione si è accentuata, i ritmi e le verifiche sono incalzanti, tutto procede a velocità molto superiore rispetto al passato ed il confronto è ormai sviluppato in ambito globale. Ci sono giovani volenterosi, capaci, intelligenti, padroneggiano le tecnologie informatiche, conoscono le lingue, che rischiano di non farcela pur avendo il sostegno delle loro famiglie. La società post- industriale si caratterizza per la competenza, la cultura, la conoscenza scientifica, l’acquisizione di Know How verso conoscenze specialistiche ed avanzate, quindi ben differente dalle prestazioni fisiche chieste nel periodo dello sviluppo industriale. I lavoratori debbono sempre più utilizzare conoscenze che consentono alle macchine di svolgere compiti esecutivi prima devoluti all’uomo. E’ imperativo quindi investire nell’educazione e nell’istruzione per creare “le coscienze” e “le competenze” del futuro. La formazione dà risultati a lungo termine, premiando il merito, ed è l’unico rimedio strategico che può garantire il futuro e il progresso della nostra società. L’uguaglianza in democrazia consiste nel fornire a tutti i cittadini gli stessi mezzi, posizionarli sulla stessa “start line”, successivamente la fatica, la volontà, la tenacia l’impegno ed il merito faranno emergere le nuove classi dirigenti, aperte, competenti e positive. Insomma uguaglianza di mezzi non di risultati. Non guasta infine, con onestà intellettuale, far comprendere ai giovani che il rispetto di valori, di canoni, di regole e di gerarchia sociale, sono fondamentali perché il successo costa fatica e non si può avere subito, come facilmente professato da taluni mezzi di comunicazione di massa.

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