“Il mondo sembra regredire in una dinamica pericolosa, che ricorda alcuni dei momenti più bui dell’umanità che credevamo fossero destinati a rimanere nei libri di storia”. Lo scrivono i vescovi dell’Unione europea, riuniti nella Comece (Commission of the Bishops’ Conferences of the European Union ) e rivolgendosi ai rappresentati politici dell’Ue, in una dichiarazione chiedono loro “di giocare un ruolo attivo nel dare forma e offrire al continente e al mondo una rinnovata visione di stabilità, giustizia e pace”. All’Assemblea plenaria autunnale della Comece 2023 hanno partecipato anche Othmar Karas e Pedro Silva Pereira, vicepresidenti del Parlamento europeo.
Condanna antisemitismo e xenofobia
La preoccupazione dei vescovi è in particolare “per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ancora continua e per il dolore del popolo armeno nella regione del Caucaso”. “Soffriamo”, scrivono ancora i vescovi, “per tutte le vittime dei barbari attacchi terroristi perpetrati in Israele il 7 ottobre scorso e per la seguente devastante violenza che si sta dispiegando in Palestina”. “Con profondo dolore preghiamo per tutte le vittime di questi e altri conflitti nel mondo, in particolare per i bambini.” I vescovi europei hanno anche condannato “fermamente ogni forma ed espressione di antisemitismo, radicalizzazione e xenofobia, che spesso sfociano nell’estremismo violento e nel terrorismo.”
Fermare l’escalation
I delegati dell’assemblea plenaria della Comece che hanno firmato la dichiarazione, dopo aver dialogato esponenti di alto livello dell’Ue e con rappresentanti delle Chiese locali come il cardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, aggiungono il timore per “un’escalation incontrollabile con conseguenze catastrofiche per l’intera umanità”. Uno scenario che nasce dalla “polarizzazione della comunità internazionale, alimentata da una rinnovata logica di competizione tra le grandi potenze, insieme all’erosione della fiducia nei contesti di cooperazione multilaterale”. Una situazione che non può che avere ripercussioni nelle società europee “fomentando le paure, indebolendo il dialogo e minacciando la coesione sociale”.
Pizzaballa e Shevchuk
Il cardinale Pizzaballa, riferendosi anche alla crisi mediorientale, ha esortato a evitare di cadere in uno scontro di narrazioni, che dipingono una visione semplicistica di un conflitto complesso. Ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale della comunità cristiana nella regione come operatrice di pace in questa situazione straziante. Mentre condividendo il dolore del suo popolo ucraino martirizzato, l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha ricordato che “l’Ucraina è uno Stato giovane ma un’antica nazione europea con un’identità europea”.
Appello ai leader UE
L’appello dei leader dell’UE, in comunione con Papa Francesco, è quindi quello “di riscoprire e abbracciare di due grandi sogni dei padri fondatori dell’Europa: la pace e l’unità”. Il sogno è che l’Europa “sfrutti appieno il suo potenziale per risolvere i conflitti e accendere una luce di speranza, agendo come una forza unita, fiduciosa e integrante, che abbia a cuore i principi democratici e lo stato di diritto, dentro e fuori i suoi confini”.
L’Europa sfrutti suo potenziale
La dichiarazione è stata elaborata a seguito di una serie di scambi con rappresentanti di alto livello dell’UE e della Chiesa. Questo dialogo, hanno dichiarato i vescovi europei, ha offerto non solo l’opportunità di discutere le crisi in corso nel vicinato europeo, ma anche di riflettere sulle sfide socioeconomiche e democratiche in vista delle elezioni del 2024. In questo contesto attuale e in vista delle elezioni europee l’Assemblea della Comeceinvita i leader dell’Unione europea, così come tutti i cittadini europei, a lavorare per “un’Europa che sfrutti appieno il suo potenziale per risolvere i conflitti e accendere lampade di speranza, agendo come una forza unita, fiduciosa e integratrice, che ha a cuore i principi democratici e lo stato di diritto, all’interno e all’esterno dei suoi confini”.
Padre Manuel Barrios Prieto è stato riconfermato segretario generale della Comece per un altro mandato di 4 anni.