Esattamente vent’anni fa, il 12 novembre 2003, l’Italia subì una ferita profonda e dolorosa: la strage di Nassiriya in Iraq. Un attentato terroristico che provocò la morte di 28 persone, di cui 19 italiani, tra militari dell’esercito e carabinieri. Oggi, in occasione del ventesimo anniversario di quel tragico evento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno voluto esprimere la loro riconoscenza e il loro apprezzamento per coloro che, ancora oggi, si impegnano nelle zone di crisi in nome dei principi fondamentali della nostra Costituzione.
L’omaggio del Presidente
Il Capo dello Stato, in un messaggio carico di profondo rispetto, ha rivolto le sue parole “a quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale”: un vero omaggio a coloro che ogni giorno dedicano la propria vita a preservare la pace e la sicurezza, spesso in condizioni estreme e pericolose.
Le parole del Premier
Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di onorare coloro che hanno sacrificato la propria vita per la causa della pace, esprimendo “l’orgoglio del governo per chi è impegnato in missioni”, evidenziando il valore intrinseco di tali operazioni e l’impegno del Paese nel contribuire alla stabilità globale.
Nel coro di riconoscimenti si è unito anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il quale ha reso omaggio ai caduti, ricordandoli come eroi che hanno dato il massimo per il bene comune. “Il loro sacrificio”, ha sottolineato La Russa, “continua a ispirare chi oggi è chiamato a servire la patria in zona di conflitto”.