Rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti, presentata la piattaforma unitaria. “Si tratta di un contratto – ha dichiarato il segretario generale di Uiltrasporto, Claudio Tarlazzi – che da oltre 22 anni rappresenta lo strumento di regolazione della concorrenza che ha sottratto la compressione delle tutele e dei diritti dei lavoratori alle dinamiche di competizione tra le aziende.” Il rinnovo di questo contratto ricade in una fase particolare, spiega il sindacato, in cui il Governo ha preannunciato la volontà di rivedere la legge 84/94, rispetto alla quale “noi rimaniamo fermi sulla nostra convinzione che vada sicuramente aggiornata ma non stravolta, con il conseguente rischio di peggiorare l’attuale impianto di regolazione pubblicistica affidato alle Autorità di sistema portuale.”
I punti chiave
Tra i punti delle rivendicazioni c’è la conciliazione tempi vita-lavoro, “un tema”, aggiunge Tarlazzi, “fondamentale considerando che le flessibilità già introdotte in passato per rispondere in modo adeguato alla fluttuazione dei traffici merci delle aziende, sono molto impattanti sulla vita dei lavoratori portuali”. Importante sono ritenuti anche l’introduzione di nuove figure professionali legate all’evoluzione tecnologica; la parte salariale “che deve rispondere alla necessità di recuperare il pieno potere d’acquisto” perso in questi anni dai lavoratori anche a garanzia del triennio a cui si rivolge il rinnovo. “Auspichiamo – ha concluso il Segretario Generale – che le parti datoriali dimostrino lo stesso senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto il tavolo della portualità affinché si possa arrivare al rinnovo del CCNL entro il 31 dicembre e quindi entro la vigenza normale”.
Vanno bene solo le crociere
Soddisfazione anche da parte del direttore di Assiterminal Alessandro Ferrari: “dobbiamo tutti aver ben chiaro che il nostro settore da sempre ha, nel contratto di lavoro, un punto di riferimento importantissimo e centrale sia a tutela dei lavoratori che per le imprese che lo adottano.” “Il nostro contratto”, spiega Ferrari, “presuppone anche una tutela unica nel suo genere: è soggetto al controllo pubblico, a garanzia di chi nei porti lavora e investe.” Ferrari, in un’intervista a ShipMag ha rimarcato che lo scenario che ci circonda “è peggio di quello dell’ultimo rinnovo in piena pandemia.” C’è una “fluttuazione dell’inflazione costante”, una “contrazione dei traffici” che non si prevede migliori per il 2024 e “incertezze sui costi”, compreso il tema dei canoni concessori. Fortunatamente va bene il mercato delle crociere. “Stiamo tutti lavorando – ha concluso Ferrari – affinché si possa, dopo due anni dalla norma istitutiva, partire con il fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali e con l’individuazione di alcuni profili di lavoro portuali tra le categorie usuranti”.