Ripartite le risorse finanziarie, per l’anno 2023, del fondo destinato alla realizzazione e manutenzione di opere pubbliche negli enti locali sciolti per fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Si tratta di circa 18 milioni e mezzo di euro assegnate ai 20 comuni interessati secondo i criteri di riparto stabiliti dal decreto del Ministro dell’interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Oltre 600mila euro a Caivano
Tra gli enti beneficiari c’è anche il comune di Caivano al quale andranno circa 660.000 euro. Più di tutti riceverà il comune di Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani (2,9 milioni) e meno di tutti il comune di Palagonia in provincia di Caserta (325mila euro). Nell’attività di programmazione e attuazione degli interventi le commissioni straordinarie potranno avvalersi del Comitato di sostegno e monitoraggio istituito al Viminale per dare adeguato supporto all’azione delle Commissioni straordinarie ed a quella delle amministrazioni locali riportate a gestione ordinaria al termine del periodo di commissariamento.
Piantedosi: più incisività
“L’attribuzione dei contributi consentirà alle gestioni commissariali straordinarie di dare maggiore incisività alle loro azioni in territori particolarmente difficili, dando un segnale concreto della presenza dello Stato alle comunità locali interessate”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando come le strutture del Viminale assicureranno il necessario sostegno nella pianificazione e nella realizzazione degli interventi territoriali anche attraverso periodici incontri con gli enti interessati.
I dati storici di Avviso Pubblico
Secondo un rapporto di Avviso Pubblico sono 365 i decreti di scioglimento di enti per infiltrazione mafiosa emessi in Italia dal 1991 al 2021. Gli enti sciolti per mafia almeno una volta sono stati 275 in questi trent’anni, tra cui 6 aziende sanitarie e ospedaliere. Altri decreti fanno riferimento a proroghe o a successivi scioglimenti. Per il 15mo anno consecutivo la Calabria è la regione che ha fatto registrare il più alto numero di scioglimenti di enti locali per infiltrazioni mafiose (nel 2021 in coabitazione con Puglia e Sicilia). Foggia è il secondo capoluogo di provincia sciolto per infiltrazioni mafiose dal 1991 ad oggi (il primo fu Reggio Calabria, nel 2012). Marano di Napoli è il primo ente locale ad essere stato sciolto in quattro occasioni
(1991, 2004, 2016, 2021). I quattro scioglimenti decretati in Puglia rappresentano un record per la regione (come nel 1993 e nel 2018). Nella maggior parte degli enti locali sciolti per mafia nel 2021 il Sindaco guidava una maggioranza sostenuta da liste civiche (8). Nei restanti sei casi – Villaricca, Marano di Napoli, Barrafranca, Carovigno, Foggia e Ostuni – la Giunta era governata rispettivamente da coalizioni di centrosinistra (4) e centrodestra (2).
Ultimi dati 2022
Nel 2022 sono stati 36 i comuni interessati complessivamente da gestioni commissariali straordinarie. Le commissioni straordinarie hanno gestito rispettivamente: 11 comuni in Calabria, 8 in Campania, 7 in Sicilia, 7 in Puglia, 2 nel Lazio, 1 in Valle D’Aosta, per una popolazione complessiva di 747.159 abitanti. Gli scioglimenti di consigli comunali disposti lo scorso anno sono stati 11, di cui 4 in Campania, 3 in Calabria, 2 nel Lazio e 2 in Puglia.