La Libia ha istituito una nuova zona marittima per l’utilizzo delle fonti energetiche, che gli analisti considerano un nuovo capitolo nell’intensa corsa alle rinnovabili nel bacino del Mediterraneo orientale. La Libia diventerà una fonte di energia rinnovabile per Malta a seguito di un memorandum d’intesa firmato all’inizio di quest’anno tra il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah e la controparte maltese Robert Abela. Abela ha affermato che “la Libia ha un forte potenziale per generare energia rinnovabile e, nel contesto della volontà della Libia di essere un partner strategico con l’Unione Europea, ciò porta Malta a essere pronta ad agire come un centro per l’energia verde che collega l’Europa con l’Africa”.
Energie alternative
Di grande importanza è anche la cooperazione sull’uso delle energie alternative, a seguito dell’incontro con il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e nel contesto di un accordo raggiunto quest’anno a Malta in occasione del vertice MED9 tra i ministri dell’Energia di nove Stati membri europei nel Mediterraneo. La nuova decisione libica estende l’autorità delle frontiere marittime da 12 a 24 miglia nautiche. Tuttavia, la delimitazione dei confini marittimi da parte della Libia costituisce un punto di fondamentale disaccordo regionale con la Turchia, la Grecia, Cipro e l’Egitto. Segni di disaccordo sono comparsi dopo la firma di un accordo sul confine marittimo tra il governo di Tripoli e la Turchia nel 2019.