L’interscambio commerciale tra l’Italia e Paesi extra Ue ha subìto un calo congiunturale sia per l’export (-6,9%) che per l’import (-2,1%). È quanto emerge dalle stime Istat per il mese di settembre 2023. La contrazione dell’export su base mensile è spiegata dalle minori vendite sia di beni strumentali come marchi, macchinari o brevetti (-12,5%) che di beni di consumo non durevoli come cibo (-9,3%). A livello di import si rilevano invece riduzioni congiunturali soprattutto per i beni strumentali (-9%) e per i beni di consumo durevoli come automobili, computer o smartphone (-8,7%). Secondo le stime dell’Istat l’export ha subito attualmente una flessione su base annua, attestandosi al 7,2% (dal +8,7 di agosto), determinata dalla riduzione delle vendite dei beni intermedi come per esempio le materie prime (-12,8%), dei beni di consumo non durevoli (-11,9%) e dei beni di consumo durevoli (-7,5%), mentre per l’import l’Istat ha registrato una forte contrazione tendenziale del -32,3%.
Saldo commerciale positivo
Le stime rivelano riduzioni su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i Paesi partner extra Ue: tra le più rilevanti la Cina (-14%), Regno Unito (-13,2%), Paesi Opec (-12,1%) e Sati Uniti (-11,9%). Riguardo all’import si registra un forte calo su base annua da tutti i Paesi extra Ue, tranne che dagli Usa (+14,4%). Gli acquisti dalla Russia sono quelli che registrano la flessione più ampia (-86,2%), seguiti dai Paesi Opec (-36,4%%), dai Paesi Asean (-36,3%) e dalla Cina (-34,4%). Nonostante i dati confermano una riduzione di entrambi i flussi, il saldo commerciale con i Paesi extra Ue rimane positivo ed è pari a +2,780 milioni di euro (-5,430 milioni di euro rispetto a settembre 2022).
Deficit energetico
L’energia segna invece un segno positivo su entrambi i flussi commerciali. Riguardo l’export l’energia registra un aumento del +2,5% su base mensile, insieme ai beni di consumo durevoli (+6,5%) e di quelli intermedi (+0,2%), mentre per l’import l’energia segna addirittura un +8,5% nel mese di settembre. Il deficit energetico nel 2023, inoltre, è più che dimezzato rispetto un anno fa (-5,493 milioni di euro), quando era stimato a circa -12 .096 milioni di euro. L’avanzo nell’interscambio dei prodotti non energetici, infine, è pari a 8,273 milioni di euro, in aumento rispetto a settembre 2022 di +6,666 milioni di euro.