Un ruolo dell’Italia con l’Europa per rafforzare le iniziative diplomatiche, contro l’escalation della guerra, l’impegno dell’Unione a sostegno di una nuova politica sui migranti. Il premier Giorgia Meloni coglie nelle iniziative dell’Italia in sinergia con i leader europei le nuove prospettive che possono favorire una svolta nel conflitto Israele-Hamas, e nel contempo, bloccare il flusso della immigrazione illegale verso l’Europa.
Meloni: con l’Ue scelte importanti
“Stiamo facendo un lavoro comune per una de-escalation, per evitare un conflitto che potrebbe avere proporzioni inimmaginabili. C’è pienezza di intenti e unità di intenti su questo. Penso che l’Ue possa giocare un ruolo importante in questa fase”, spiega il presidente del Consiglio dell’Italia al suo arrivo al Consiglio europeo straordinario aperto ieri a Bruxelles. “Credo che uno degli strumenti più efficaci per sconfiggere Hamas”, sottolinea Giorgia Meloni, “sia dare concretezza e tempistica alla questione palestinese. Dare maggiore peso all’Autorità nazionale palestinese: questo è un ruolo che l’Europa può giocare”.
Il premier: immigrazione, un grazie a Von der Leyen
Stesso impegno e soddisfazione per i risultati ottenuti sulla immigrazione clandestina.
“Sono soddifatta della lettera di Von der Leyen, che ringrazio”. per il premier la missiva dimostra che “l’Ue intende andare avanti concretamente sull’immigrazione”. “Con la lettera la presidente Von der Leyen ha dimostrato di andare nel concreto”, sottolinea ancora Giorgia Meloni, “Il fatto che prima del Consiglio invii una lettera sullo stato dei principi che abbiamo stabilito vuol dire che il tema non è più di visione ma di fatti che sta in capo alla Commissione”, prosegue il premier. “E’ importante che prima dei Consigli europei si faccia stato del lavoro fatto”, osserva Meloni, “Quello che serve”, con Paesi come l’Egitto e la Tunisia “è il rispetto. L’ho detto e lo ribadisco, non si può pensare di parlare con un’altra nazione con un approccio paternalistico o di superiorità. Se si decide di parlare di partnership strategica bisogna mostrare rispetto e questo con la Tunisia a volte è mancato”.
Balcani, vertice Meloni-Macron-Scholz
Altro tema affrontato dal premier quello dei Balcani. Ieri pomeriggio si è svolto un trilaterale Meloni-Macron-Scholz, – al termine dell’incontro con i leader di Serbia e Kosovo – per favorire la ripresa dei negoziati e del percorso di distensione. “Nell’incontro con il cancelliere Olaf Schol e il presidente francese Emmanuel Macron”, ha riferito Giorgia Meloni, “eravamo impegnati sulla soluzione di un altro scenario critico, quello tra Serbia e Kosovo. Stiamo cercando di trovare una soluzione. Abbiamo chiesto a entrambi i leader di fare dei passi in avanti nell’implementazione degli accordi redatti”.
L’impegno dell’Europa
Sul piano diplomatico il Consiglio già alle sue battute iniziali ha cercato di avere una unità di intenti tra i Paesi dell’Unione. “L’Unione Europea non ha doppi standard” quando si tratta della guerra fra Hamas e Israele”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, “noi crediamo in un sistema basato sui valori e il rispetto delle regole e sia io che i miei colleghi continuiamo a spiegarlo ai nostri partner del Sud Globale”. “Ma c’è chi nel mondo usa questo argomento per attaccare l’Ue e instillare dubbi sulla nostra credibilità: questo momento è importante dal punto di visto geopolitico e la nostra unità sarà la nostra forza nei nostri rapporti con il Sud Globale”.
L’Ue: ora l’accesso umanitario
Il vertice europeo andrebbe oggi nel secondo turno dei lavori verso la richiesta di pause umanitarie per i civili a Gaza: i leader dei 27, dopo un negoziato che si è protratto tra fino a ieri sera, hanno deciso per una bozza di documento. “Il Consiglio europeo esprime la massima preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e che gli aiuti raggiungano chi ne ha bisogno attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause umanitarie”.
Zelensky: rafforzare le sanzioni contro Mosca
“Le sanzioni contro la Russia devono essere ampliate e rafforzate. Ogni attacco russo, soprattutto quelli sfrontati come quelli contro gli impianti nucleari e altre strutture critiche, dimostra che la pressione sullo stato terrorista è insufficiente”. La richiesta è arrivata dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento in videoconferenza al Consiglio europeo. Il leader ucraino ha ribadito le ragione della adesione all’Unione.
“Il percorso di ogni nazione verso l’Ue è un lavoro basato sul merito e sullo sviluppo istituzionale. L’Ucraina svolge questo tipo di lavoro completamente”, ha sottolineato Zelensky, “Anche di fronte ad una guerra su vasta scala, non chiediamo eccezioni alle regole generali. L’Ucraina ha praticamente attuato le sette raccomandazioni della Commissione europea”.
“Contiamo”, ha aggiunto, “sulla vostra unità in risposta alla decisione di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Questa vostra decisione sarà una delle più forti di questo decennio e determinerà in gran parte il percorso futuro dell’Unione europea. O vincerà tutta la nostra Europa – insieme all’Ucraina, insieme alla Moldavia e in futuro insieme alla Georgia e alla Bielorussia – oppure vincerà il passato. Sono sicuro che siete tutti dalla parte dell’Europa moderna”.
Tajani su Turchia e ONU
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha incontrato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il vice premier ieri ha ribadito la posizione dell’Italia e il giudizio su Hamas. “Hamas è un’organizzazione terroristica”, ha detto intervenendo in un punto stampa alla riunione del gruppo Ppe a Bruxelles, poi rispondendo a chi chiedeva conto delle parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito i miliziani del movimento islamista palestinese Hamas come “liberatori” e non terroristi. “La Turchia fa parte della Nato”, ha affermato Tajani. “la posizione dell’Italia è chiara, Hamas è un’organizzazione terroristica”, ha poi aggiunto. Sulle parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il ministro ha invece sottolineato che questo non è “il momento di accendere altre polemiche”.