domenica, 8 Settembre, 2024
Economia

I primi due decreti attuativi della riforma fiscale

Dopo la riforma dell’Irpef varata la scorsa settimana, il Consiglio dei Ministri è intervenuto sul sistema fiscale con due decreti attuativi. Il primo riguarda lo Statuto dei diritti del contribuente, il secondo gli adempimenti e il calendario dei versamenti. Cambia, dunque, dal 2024, il calendario delle scadenze fiscali, con la semplificazione della dichiarazione precompilata.

Modifiche apportate

Nello specifico lo Statuto prevede ‘l’anticipo dal 30 novembre 2023 al 30 settembre 2024 del termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap’. Per i soggetti Ires, invece, il termine è previsto ‘dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta’. La modifica ha lo scopo di ‘anticipare il controllo delle dichiarazioni e, conseguentemente, l’erogazione degli eventuali rimborsi da esso scaturenti. La disposizione, inoltre, permette di ridurre i tempi per la precompilazione delle dichiarazioni, consentendo di modulare l’approvazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale e, di conseguenza, la pubblicazione delle relative procedure software’.

Novità più significative

In via sperimentale, l’Agenzia delle entrate renderà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata non solo per lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche per i titolari di redditi diversi e per i titolari di partita Iva. Tra le novità più significative la riduzione delle quattro aliquote Irpef, l’Iva azzerata per i beni di prima necessità, sanzioni penali attenuate per i contribuenti che si sono trovati impossibilitati a pagare e per le imprese che collaborano. Per renderlo operativo come detto servirà l’approvazione del testo-cornice dal Parlamento e poi il varo dei decreti delegati che dovranno contenere anche le opportune ‘coperture’ finanziarie, che in parte saranno garantite dalla revisione delle attuali 600 ‘tax expenditures, per un costo di 165 miliardi.

In linea con il governo

Giovanni Da Pozzo, Vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, in occasione dell’incontro sulla riforma del fisco svoltosi a Palazzo Chigi, commenta: “Un impianto di legge delega che si propone di perseguire una riforma complessiva del sistema fiscale con gli obiettivi di stimolare la crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, di contrastare evasione ed elusione, di semplificare gli adempimenti e di rafforzare la certezza del diritto, è quanto di meglio ci potessimo aspettare”. Conclude il Vicepresidente: “La semplificazione degli adempimenti e la promozione di compliance come assi per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso strumenti volontari di concordato preventivo. E importanti, in questo contesto, la qualificazione dello Statuto dei diritti del contribuente come legge generale tributaria e il riordino della normativa nella prospettiva di un unico Codice tributario”.

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