Diverse catene della distribuzione non food israeliane, a causa del conflitto tra Palestine e Israele, hanno deciso di collocare in aspettativa non retribuita oltre 100.000 dipendenti. Le catene più grandi come Fox, Hamashbir Lazarchan e Golf, con migliaia di collaboratori e decine di punti vendita, metteranno tra il 30 e il 50% della propria forza lavoro in aspettativa non retribuita, mentre ad altri sarà applicata una riduzione dello stipendio per un mese. Questa decisione segue quella del Ministero delle Finanze, che ha proposto un pacchetto di compensazione parziale per le attività economiche danneggiate dalla situazione in corso.
Le startup
Nel frattempo, l’Autorità israeliana per l’innovazione ha annunciato misure speciali per le startup che stanno incontrando difficoltà per il fund raising a causa dello stato di emergenza in Israele: “L’Autorità israeliana per l’innovazione lancerà un canale di sovvenzioni rapido con uno stanziamento iniziale di circa 100 milioni di shekel (circa 25 milioni di euro, ndr) per circa 100 start-up israeliane con risorse tecnologiche significative e percorsi brevi per le aziende che sono alla ricerca di fondi in questi tempi difficili”, si legge in una nota. Le candidature per questo programma si apriranno a novembre.