È passato un anno da quando Giorgia Meloni ha assunto l’incarico di guidare l’Italia in veste di Presidente del Consiglio. In un messaggio pubblicato oggi su Instagram, il Premier esprime il suo onore e la sua consapevolezza della responsabilità enorme che il ruolo comporta, soprattutto in un momento storico incerto e complicato: “Avevamo promesso ai cittadini che avremmo lasciato un’Italia migliore di quella che avevamo trovato, una Nazione della quale essere fieri e che ricoprisse un ruolo da protagonista nel mondo, ed è quello che stiamo facendo”, le sue parole. Meloni spiega che durante questi primi 365 giorni sono stati raggiunti numerosi traguardi che testimoniano l’impegno del governo nel perseguire gli obiettivi stabiliti: “Siamo solo all’inizio, la strada di fronte a noi è ancora lunga e tortuosa, ma continueremo a testa alta a fare quelle scelte coraggiose che per troppo tempo non sono state fatte. Un anno fa abbiamo scritto la storia. Ora stiamo scrivendo il futuro dell’Italia”.
A testa alta
Il Presidente del Consiglio, in un video poi trasmesso nel corso dell’evento ‘L’Italia vincente – Un anno di risultati’ organizzato da Fratelli d’Italia per festeggiare l’anniversario, si dice fiera di quanto fatto: “Sono fiera di noi, della nostra comunità politica, della nostra classe dirigente, che sono fiera anche di me stessa, perché posso guardarmi allo specchio e vedere ancora la stessa persona, con qualche ruga in più forse, però la stessa e identica persona, perché ho camminato a testa alta ovunque , non sono scesa a compromessi”. Poi una dura stoccata contro gli avversari politici la cui “cattiveria e i metodi che si usano per provare a indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima. Continuino puro a rotolarsi ne fango, perché noi continueremo a volare alto”. Meloni poi rivendica con orgoglio il fatto che dopo 11 anni di governi tecnici, “finalmente è tornato un esecutivo di diretta espressione della volontà degli italiani”, senza dimenticare il giorno del giuramento al Quirinale, “un momento storico anche perché per la prima volta una donna andava alla guida del governo dall’unità del Paese”.