mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Mattarella: “I germi dell’odio alimentano le minacce terroristiche”

Il Capo dello Stato: “Immigrati irregolari, finalmente l’Ue affronta il problema alla radice”

Dal terrorismo internazionale all’immigrazione, dalla sicurezza nazionale al clima. Ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha toccato parecchi temi al Quirinale nel corso del suo messaggio indirizzato ai Prefetti d’Italia e i Consiglieri di Prefettura di nuova nomina, attualmente impegnati nel Corso di formazione. A personalità, insomma, cui spetteranno decisioni importanti per il futuro del Paese. Partendo dalla stretta attualità, ossia da quanto sta accadendo in Medio Oriente e quanto successo nell’attentato di Bruxelles, rivolgendosi a ‘suoi’ ospiti ha parlato della diffusione di ideologie estremiste basate sull’odio e sulla violenza che rappresentano una sfida per la stabilità e la convivenza pacifica della società. Tutto ciò “alimenta minacce anche di natura terroristica e comportamenti che aggrediscono la libertà dei cittadini, ai quali vanno sempre garantiti i diritti fondamentali di espressione, associazione e riunione, sanciti dalla nostra Carta fondamentale”. 

Mattarella ha poi riportato una frase del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, citando Calamandrei, ha affermato di pensare che l’autentica missione del corpo prefettizio sia quella di far ‘muovere la Costituzione, farla vivere nella società’, rendendone sempre attuali e concreti i contenuti. “Èun’espressione suggestiva e felice. “Permettetemi allora” le parole del Presidente rivolte ai Prefetti – “di aggiungere un’ulteriore immagine a quella che vi appartiene, di fedeli funzionari della Repubblica. Quella di essere, operatori della Costituzione”. 

Mattarella ha voluto ancor di più sottolineare il ruolo fondamentale della tradizione prefettizia alla luce della Costituzione italiana, spiegando di come la funzione degli stessi Prefetti sia cambiata nel corso degli anni, passando da una semplice trasmissione di volontà centrali alla periferia a diventare un elemento di collegamento e di ascolto delle esigenze delle periferie verso il centro: “È questo quel che ha consentito di respingere e rimuovere le offensive contro il ruolo e la stessa esistenza della figura del Prefetto, e che io rammento bene perché ancora presenti negli anni cinquanta e sessanta: è l’esser divenuti sostegno e, sovente, anche rifugio e punto di garanzia del ricco tessuto delle autonomie”. Il Presidente ha quindi ribadito l’importanza di preservare e valorizzare la figura del Prefetto come garante della legalità, della sicurezza e del rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini. 

 Immigrazioni irregolari

Mattarella è poi tornato su uno dei temi a lui più cari, quello legato alle immigrazioni irregolari, “con il dramma dei minori non accompagnati” che si inserisce in questo quadro. Ha chiesto, nuovamente, grande attenzione da parte di tutte le istituzioni del vecchio continente: “L’Unione Europea sembra, finalmente, averne colto la natura non congiunturale e la necessità di affrontarlo alla radice e in maniera solidale, come compito comunitario, ancora più urgente alla luce dei drammatici avvenimenti in Medio Oriente”. Il Presidente poi ha precisato che è incongruo, oggi definire emergenza “un fenomeno con il quale ci si confronta da anni”, lanciando in pratica un appello a fare presto perché il problema è conosciuto da decenni. Insomma, bisogna pedalare. 

 Cambiamento climatico

Infine il Capo dello Stato ha voluto ringraziare tutte le Prefetture per la intelligente ed efficace azione dispiegata di fronte alle avversità climatiche degli ultimi mesi: “Occorre, correttamente, passare dalla cultura dell’emergenza alla capacità di affrontare i nodi alla base dei fenomeni, con scelte coraggiose a tutela anzitutto della vita e del futuro dei cittadini e delle comunità”. Il cambiamento climatico è un altro dei temi cari a Mattarella: “Sismi, alluvioni, dissesti, disastri di varia natura ci affliggono con una frequenza che ha portato a definire protocolli e modelli di intervento collaudati, oltre che a sollecitare politiche non solo di mitigazione, bensì di prevenzione dei fenomeni infausti e dolorosi che si ripetono”, la chiosa.

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