lunedì, 1 Luglio, 2024
Attualità

Tel Aviv: “Attacco su larga scala. La Striscia sarà ridimensionata”

Netanyahu visita le truppe. Rischio epidemia. Il Papa telefona a parrocchia di Gaza. Allarmi in Francia

Da Israele è partito “un attacco su larga scala” il cui fine è anche quello di ridimensionare la Striscia di Gaza. Intanto un primo obiettivo anti terrorismo è stato raggiunto: ha vissuto solo una settimana dopo l’attacco a sopresa il capo del commando di Hamas che ha diretto l’operazione contro Israele. Ieri l’esercito di Tel Aviv ha rivendicato l’uccisione di Ali Qadi ricordando che era stato arrestato, durante l’Intifada del 2005, e rilasciato nello scambio per il soldato di Tsahal Gilad Shalit. Altre decine di terroristi, tra cui Murad Abu Murad, appartenenti alla “Nukhba”, la forza d’élite di Hamas sono stati arrestati e, sempre secondo quanto dichiara l’esercito di Israele, è stato neutralizzato anche il vertice del “sistema aereo” che aveva lanciato i missili. “Stiamo colpendo i nostri nemici con una forza senza precedenti”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una rara apparizione televisiva dopo l’inizio del sabato ebraico e che ieri ha visitato le truppe di terra al confine con la Striscia e si é recato nei kibbutz di Beeri e di Kfar Aza, dove sono avvenuti i massacri. “Sta arrivando la prossima fase, siamo tutti pronti.” L’esercito israeliano sta conducendo attualmente “un attacco su larga scala” su obiettivi del terrore di Hamas in tutta la Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Daniel Hagari con una serie di post su X. Mentre il ministro Gideoan Sa’ar ha annunciato che la Striscia di Gaza “dovrà essere più piccola alla fine della guerra e ci dovrà essere un area che sia classificata come zona di sicurezza dove chiunque entri sarà intercettato”.

Sale numero delle vittime

Il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza continua a salire: secondo il ministero della Salute nell’enclave gestita da Hamas, dall’inizio dei bombardamenti israeliani, sono morte 2.215 persone, tra cui 724 bambini. Mentre Hamas dichiara che le incursioni di Israele hanno ucciso nove ostaggi, tra cui quattro stranieri. Intanto sulla Striscia continuano a piovere volantini che Israele lancia dall’alto per invitare i civili a evacuare; lasciare le abitazioni e dirigersi verso sud. “Chiunque si avvicini alla recinzione si espone a pericolo mortale” è scritto. Secondo Israele i terroristi palestinesi stanno cercando di trattenere i civili per farne scudi umani ostacolando l’evacuazione di Gaza. Le moschee di Gaza hanno lanciato appelli a tutto volume chiedendo alla gente di restare. Mentre le sirene antimissile al centro e al sud di Israele hanno suonato per tutta la mattina.

Ospedale Shifa, rischio epidemia

Le Nazioni Unite hanno stimato che decine di migliaia di persone a Gaza sono fuggite dalle loro case e si sono trasferite a sud. L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA ha affermato che “5.540 unità abitative” in più di 1.300 edifici sono state distrutte e quasi 3.750 altre case sono state così gravemente danneggiate da essere inabitabili. Sarebbero saliti a 28 i medici palestinesi morti negli attacchi israeliani sulla Striscia dal 7 ottobre. Lo denunciano le autorità sanitarie locali e l’ospedale di Shifa è pieno di famiglie sfollate. Ci sono persone che dormono sui pavimenti, ovunque. Su “X” il medico Ghassan Abu Sitta scrive che “l’affollamento porterà a un’epidemia, alla diffusione di malattie infettive.”

Israele favorisce sfollamento di Gaza

Le fazioni palestinesi a Gaza hanno fatto appello al presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi di agire con urgenza per aprire il valico di Rafah nella Striscia in modo da evacuare feriti e fornire aiuto umanitario. Sempre secondo i media Israele si è detta d’accordo di astenersi da azioni sul valico in modo che resti aperto fino alle 17. Il Kuwait, invece, ha respinto “categoricamente” le richieste di Israele per lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. “E’ una violazione del diritto internazionale e umanitario,” ha detto il ministro degli Esteri Sheikh Salem Al Sabah. Mentre da Beirut, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, ha dichiarato che “non è troppo tardi per prevenire un ampliamento del conflitto tra Israele e Hamas anche se il tempo a disposizione sta scadendo”. L’Iran fino ad ora ha negato qualsiasi coinvolgimento nel conflitto.

“Hamas ha ordinato di uccidere i civili”

Intanto l’emittente pubblica israeliana Kan afferma di aver scoperto un documento, lasciato da un terrorista di Hamas dopo l’assalto di sabato scorso nel sud di Israele, che dà ordine ai combattenti di uccidere quanti più civili possibile durante la presa della città di Alonim. Sempre ieri, a Tel Aviv, è montata la protesta dei familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che avevano in mano foto delle persone rapite e chiedevano le dimissioni del premier Netanyahu. Manifestazioni anche a Londra, Milano, Torino, Barcellona pro-palestinesi e allarmi a Parigi dove la mattina è stato chiuso il Louvre e nel pomeriggio è stata evacuata la reggia di Versailles per un’allerta bomba. Sui pericoli di terrorismo diffuso il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che “ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno tenere alta l’attenzione”, ma ha aggiunto che ora non ci sono “evidenze concrete e immediate” sul rischio di terrorismo interno, ma “ce ne è quanto basta per mantenere altissimo il livello dell’attenzione”. Anche la Cina a difesa dei civili Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha lanciato ancora un appello a Israele perché eviti una “catastrofe umanitaria”. L’ordine di evacuazione in ventiquattr’ore, che riguarda almeno più di un milione di persone, è considerato da più parti impossibile da attuare. Anche la Cina è intervenuta chiedendo agli Usa di “avere un ruolo responsabile” nel conflitto tra Hamas e Israele. Il ministro degli esteri Wang Yi nella telefonata con il suo omologo americano Antony Blinken, ha detto che “la Cina ritiene che la salvaguardia della sicurezza non debba avvenire a costo di danneggiare civili innocenti.”

Papa Francesco chiama parrocchia di Gaza

Papa Francesco, dopo numerosi tentativi, è riuscito a parlare con la parrocchia di Gaza; si è informato soprattutto delle condizioni dei bambini e ha assicurato che sta facendo tutto il possibile per evitare altro spargimento di sangue e sofferenze. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha auspicato una “reazione proporzionata” di Israele e ha affermato che “i palestinesi non sono tutti di Hamas ma spesso sono vittime di Hamas che li usa come scudi contro Israele.” Infine il ministro della Difesa Crosetto, ha annunciato che “probabilmente faremo rientrare” il contingente di poco più di 20 carabinieri che attualmente si trova a Gerico per missioni di pace. Oggi probabilmente faremo rientrare» il contingente di carabinieri che si trova a Gerico.

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