domenica, 22 Dicembre, 2024
Attualità

Meloni: “No all’escalation. Rischio emulazione dei terroristi”

Visita in Mozambico e Congo. Piano Mattei scritto con l'Africa

La situazione politica internazionale si complica ogni giorno di più e nel breve termine le nubi si vanno addensando. La Presidente Meloni, nonostante, ha voluto confermare la visita in Mozambico e Congo, accorpando gli incontri in un giorno solo pur di dimostrare un segno tangibile ai partner della sponda sud del Mediterraneo sulle intenzioni del suo Governo italiano e ieri ha incontrato i presidenti Filipe Nyusi e Denis Sassou Nguesso. È stata anche l’occasione giusta per spiegare ai suoi interlocutori, faccia a faccia, le motivazioni che hanno indotto l’esecutivo italiano a rinviare la Conferenza Italia-Africa dal prossimo mese di novembre ai primi di gennaio 2024 “per cercare di capire meglio il quadro della situazione internazionale, che intanto sta evolvendo”.

Meloni: “Sono preoccupata”

“Con il presidente Nyusi abbiamo parlato anche di lotta al terrorismo, la stabilità e la pace sono del resto alla base di ogni investimento strategico. Noi invitiamo le nostre aziende a investire e fare sempre di più. Ma centrale in questo è anche il lavoro che facciamo nella lotta terrorismo”. Lo ha detto la premier che continua a tessera la tela diplomatica per il Piano Mattei, ieri, anche in Mozambico e in Congo. La Presidente si è detta “preoccupata per le possibili escalation” della guerra in Medio Oriente e ha ribadito l’impegno perché “la situazione non sfugga al controllo” e non ci siano “effetti emulazione.” “Confesso di essere abbastanza preoccupata dallo scenario generale”, ha rivelato ai giornalisti durante un punto stampa, “ma penso che ci sia un lavoro che si possa fare.” Quanto alla visita africana è l’affermazione di un impegno concreto dell’Italia verso quel continente e soprattutto con un approccio nuovo che “non sia predatorio e paternalistico”.

Nyusi: scriveremo il Piano insieme

Sulla cooperazione tra i due Paesi, Giorgia Meloni, ha confermato l’iter già in essere con i paesi africani, “particolarmente all’interno di progetti legati all’energia”, “ma anche in molti altri ambiti come l’agricoltura e le infrastrutture. Sono ancora molti gli ambiti in cui possiamo sperimentare la nostra collaborazione. L’Africa, sottolinea la premier, “ha il 60% di terre coltivabili che non sempre vengono coltivate”, dunque “il know-how e la tecnologia italiana possono aiutare a rendere le aziende più grandi e più competitive anche a livello internazionale”. Il presidente del Mozambico, ad esempio, ha garantito il suo supporto per il Piano Mattei: “non ci sarebbe niente di nuovo nello scrivere un piano da presentare all’Africa” ha dichiarato Filipe Nyusi: “la novità è scriverlo insieme e capire quali sono le priorità. L’Africa non è un continente povero ha tantissime materie prime ma dobbiamo aiutare e sostenere le nazioni a processare le materie prime e vivere di quelle risorse”. Lungo e cordiale colloquio tra i due presidenti. Meloni, alla fine, ha detto che “avrebbe voluto rimanere più a lungo, ma c’è una situazione non facile a livello internazionale. Ho preferito comunque non far mancare la mia presenza perché le nostre sono nazioni che hanno un lunghissimo portato di cooperazione, sono legate da una amicizia profonda.”

Lo scambio per il gas

La visita in Mozambico e Congo avviene anche in occasione del 70esimo anniversario della fondazione dell’Eni, azienda che ha accompagnato la Presidente del Consiglio in questo viaggio e che gode di ottime relazioni nei due Paesi africani. L’Italia, proprio attraverso l’azienda del “cane a sei zampe” si appresta a ricevere dal Mozambico un miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) nell’inverno 2023-2024 e circa 4 miliardi di metri cubi nell’inverno 2024-2025. Dal Congo invece l’Italia riceverà fino a un miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto per l’inverno 2023-2024, e fino a 4,5 miliardi per il 2025-2026.

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