C’è anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni tra coloro che hanno aderito all’appello e alla fiaccolata del quotidiano Il Foglio – “Israele siamo noi” – che si terrà stasera, alle 20, all’Arco di Tito, a Roma. Fiaccolata che segue all’appello per dimostrare vicinanza a Israele, invaso dalle milizie di Hamas, e al quale hanno aderito in migliaia con una partecipazione bipartisan. Tra gli altri, oltre alla premier Meloni che ha scritto: “aderisco con convinzione all’appello del Foglio. Il terrorismo non è mai giustificato e Israele ha il diritto di difendere se stesso e il suo popolo. Il sostegno del mio Governo alla sicurezza di Israele è solidissimo,” hanno aderito anche il Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana: “sì, difendere Israele oggi significa difendere la libertà dell’occidente,” il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, i ministri Lollobrigida, Abodi, Sangiuliano, Valditara, Nordio e Roccella.
Adesioni bipartisan: Governo, Terzo Polo e Pd
Ci sono anche il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, la vicepresidente Parlamento europeo Pina Picierno, il responsabile Esteri del Pd Giuseppe Provenzano, il leader di Azione Carlo Calenda, il deputato e viceministro a Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami, il deputato dem Nicola Zingaretti. E poi: Maurizo Gasparri (FI), Ivan Scalfarotto (Iv), Antonio De Poli (Noi moderati), Mara Carfagna (Azione), Mariastella Gelmini (Azione). Aderiscono all’iniziativa anche l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e la Comunità Ebraica di Roma (Cer).
Difendere Israele è difendere nostre democrazie”Difendere Israele significa difendere la nostra libertà. E le nostre democrazie,” si legge nell’appello, “e quando una democrazia, come quella di Israele, viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia, quella democrazia va difesa senza balbettare, senza indugi. E senza avere esitazioni. Portate fiaccole. Portate bandiere. Portate idee.”
Il direttore del quotidiano, Claudio Cerasa, lanciando l’appello ha scritto che “non bisogna essere timidi quando si parla di Israele. E non bisogna esserlo soprattutto in queste ore durante le quali i nemici di Israele stanno assaporando nuovamente l’idea di provare a fare quello che promettono di fare da anni i terroristi che assediano l’unica democrazia del medio oriente. In cinque parole: spazzarla via dalla carta geografica. Non bisogna essere timidi quando si parla di Israele. E bisogna abituarsi a non perdere l’abitudine di dire le cose come stanno. Chi ama Israele ama la libertà. Chi ama Israele ama la democrazia. Chi ama Israele è portato a combattere i totalitarismi di ogni genere. Chi combatte i totalitarismi combatte i nemici di Israele. E lo fa sempre”.