domenica, 22 Dicembre, 2024
Società

Previdenza femminile. Il Governo pensa a “Quota84” o “Ape donna”

Pensione donna. Si cercano soluzioni nuove, flessibilità in uscita ma con tagli meno onerosi

Calcoli, stime, nuove misure e forse nuove opportunità per una previdenza al femminile. Le pensioni, secondo le stime, seguiranno gli andamenti dell’invecchiamento della popolazione: cresceranno fino al 2045-2050, quando sarà esaurita la generazione dei baby boomer, per poi cominciare rapidamente a scendere. E proprio in questi anni comincia la curva verso l’alto. La popolazione è costituita per più della metà di donne e per questo torna in auge il problema di come gestire le pensioni al femminile. In ballo ci sono l’“Opzione donna”, l’Ape sociale al femminile, e si sta parlando anche di pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi. In pratica una “Quota 84”. Il governo starebbe simulando l’applicazione per valutarne l’effettiva gittata, ma obbligatoriamente la nuova “Quota” dovrebbe avere delle correzioni; ad esempio per poter accedere alla pensione non dovrebbe essere più obbligatorio aver maturato una pensione di almeno 2,8 volte quella minima. La soglia dovrebbe scendere a 2,5 se non anche a 2.

Opzione donna restrittiva

Per poter usufruire dello scivolo, però, ci sarà il ricalcolo in base al metodo contributivo. Cosa che, nel caso di “Opzione donna”, con l’uscita a 58 anni potrebbe significare una decurtazione del 20-30 per cento. In realtà si è tornati a guardare “Opzione donna” perché il meccanismo novellato l’anno scorso l’ha reso, praticamente, limitatissimo: ne hanno usufruito un migliaio perché era applicabile solo a chi assisteva parenti con handicap gravi o a donne con invalidità di almeno il 74 per cento.

La Manovra di Bilancio

Nella Nota di aggiornamento al Nadef è esplicitamente scritto che “l’inflazione esercita effetti rilevanti sulla spesa pubblica nell’anno in corso e nel 2024, principalmente per effetto dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione dell’anno precedente, misurata con l’indice dei prezzi al consumo. Il quadro macroeconomico ipotizza un rallentamento della crescita dei prezzi a partire dal 2024. Coerentemente, la spesa per prestazioni sociali basata sullo scenario a legislazione vigente aumenterà dell’5,9 per cento nel 2024 e assumerà un ritmo di crescita più contenuto, del 2,5 per cento in media all’anno, nel biennio 2025-2026; nello stesso periodo la crescita delle pensioni è del 7,3 per cento nel 2024 ed è prevista rallentare ad un tasso medio del 3,0 per cento nel biennio 2025-2026. A fronte di tale andamento, le prestazioni sociali in denaro in rapporto al Pil raggiungeranno un valore massimo del 21,1 per cento nel 2024, per poi scendere al 20,7 per cento nel 2026.”

Uscita flessibile e tagli

Il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, tenta di tornare alla “vecchia opzione”: ovvero il pensionamento a partire da 58 anni per le lavoratrici dipendenti con almeno 35 anni di contributi e a 59 anni per le autonome, sempre con gli stessi anni di contribuzione. Questo meccanismo, però, costerebbe molto di più e trova la barriera del Ministero dell’Economia che, invece, starebbe lavorando a una specie di “Ape donna”. In sostanza un intervento sociale che somiglia a un prepensionamento, ma a 60 anni. Lasciato il lavoro non si percepirebbe una pensione,  ma un assegno fisso per 12 mesi per un importo massimo di 1.500 euro al mese. Poi raggiunta l’età pensionabile si passerebbe alla reale pensione maturata con la contribuzione.

Serve soluzione al femminile

Però resterebbero le limitazione dell’attuale “Opzione donna”: cura di un famigliare o elevate percentuali di invalidità. Cosa che ne limiterebbe la platea, anche se verrebbe estesa rispetto a quella di oggi. Di certo sembra confermata la “Quota 103”; il pensionamento anticipato con 62 anni di età e 41 di contributi. Cosa che, come fa notare proprio il Ministero del Lavoro, funziona poco per le donne perché a 62 anni hanno in media di soli 28 anni di contributi: molto lontane dalle condizioni per scorrere lungo lo scivolo 103. E per questo che serve una soluzione al femminile.

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