È una legge “ruralicida”, l’ha definita così, il Presidente d’Auvergne-Rhône-Alpes Laurent Wauquiez che ha annunciato l’uscita della sua Regione dagli obiettivi di zero cementificazione. Annuncio applaudito e condiviso dall’associazione dei “sindaci rurali” (Amrf) di Francia. Il 42enne presidente de Les Republicains, è un politico che vince le elezioni anche con il 74,64% dei voti, ha un forte seguito e ora vuole uscire dalla “artificializzazione netta zero” (Zan); un dispositivo nazionale che mira a fermare la cementificazione dei suoli entro il 2050. Legge voluta dal ministro della transizione ecologica, Christophe Béchu. “Questa legge ruralicidio è davvero l’incarnazione di una tecnocrazia amministrativa”, ha detto Wauquiez all’assemblea dei sindaci rurali, “che consiste nell’applicare la stessa norma senza distinzioni su tutto il territorio”. “Abbiamo persone”, ha spiegato, “che si troveranno su un terreno dove normalmente si può costruire e dove diremo loro che non ne hanno più il permesso. Susciterà notevole risentimento e rabbia.” “Lottare contro l’artificializzazione del territorio non è un’opzione”, ha detto, “ma è un imperativo”. E ha anche aggiunto che lo farà assieme ad altri dipartimenti con i quali se ne è discusso.
La legge “clima e resilienza”
L’annuncio ha suscitato reazioni e disapprovazioni da parte del Governo nazionale. “Rifiutare la ZAN equivale a rifiutare di proteggere i terreni agricoli. Rifiutare la ZAN significa anche ignorare la necessità di preservare gli spazi naturali, che proteggono una ricca biodiversità e contribuiscono allo stoccaggio del carbonio”, ha risposto il ministro Béchu. “L’artificializzazione della rete zero non è una moda passeggera, è una legge ”, ha insistito Sarah El Haïry, segretaria si Stato delegata alla biodiversità. Quello di Wauquiez è “populismo”. La legge “clima e resilienza” è del 2021 e mira alla “artificializzazione netta zero” nel 2050. Per arrivare all’obiettivo viene distribuito lo sforzo tra le diverse aree della Francia a partire dal perimetro regionale, dai piani di coerenza territoriale a livello dipartimentale, ai piani urbanistici locali e alle mappe comunali. Wauquiez mira alle presidenziali del 2027 e da anni sostiene che c’è la Francia “a due velocità”: le metropoli ricche e le campagne rurali povere.
In Svizzera chiedono “giustizia climatica”
Poco più in là, in Svizzera, negli stessi giorni di fine settembre, c’è stata una manifestazione di migliaia di persone che a Berna chiedevano di proteggere l’ambiente e una maggiore “giustizia climatica.” Secondo gli organizzatori i manifestanti erano 60.000. Gli organizzatori hanno denunciato la revisione della legge sul CO2 proposta dal Governo e che, secondo loro, è stata “annacquata” dai senatori. I parlamentari devono ancora votare il disegno di legge, che prevede che la Svizzera riesca a ridurre circa due terzi delle emissioni all’interno del paese e il restante terzo all’estero. Manifestazione organizzata a meno di un mese dalle elezioni parlamentari del 22 ottobre, ma la campagna elettorale sembra aver messo in secondo piano il tema del clima. Un sondaggio pubblicato all’inizio di settembre dalla televisione pubblica svizzera RTS mostra un calo dei Verdi (a sinistra) e un indebolimento dei Verdi-liberali (al centro).