sabato, 23 Novembre, 2024
Società

Al via il vertice di Granada. Presente il premier Meloni. Focus su migranti, Ucraina e intelligenza artificiale

Oggi e domani, una due giorni a Granada dei ventisette d’Europa alla ricerca di una quadra sulle riforme riguardo una serie di temi cruciali per il futuro: dall’accoglienza dei migranti all’intelligenza artificiale, dalla transazione climatica all’allargamento dell’Unione a est. La presidenza spagnola ha scelto la bella e famosa cittadina dell’Andalusia dove, forse più che altrove, l’Occidente ha incontrato l’Oriente. Uno dei simboli della storia dell’Europa.

Allargamento a Est 

A Granada si fisseranno gli ultimi atti dell’attuale Commissione europea, in vista della fine della legislatura, e si ragionerà dell’allargamento a Est. Tema delicato tanto quanto quello dei flussi migratori che provengono da Sud. L’intenzione, rivelano fonti diplomatiche, è quella di stabilire un calendario per arrivare a varare il Patto per l’accoglienza e l’asilo, ma anche quando e come allargare ai nuovi paesi dell’Est: Macedonia del Nord, Bosnia, Albania, Serbia, Montenegro, Moldavia e, appunto, l’Ucraina. Quando e come perché sarà necessaria un certa gradualità. Il processo di adesione si basa su un percorso segnato da meriti e riforme che i paesi candidati stanno già intraprendendo, e proprio l’Ucraina, che aspira fortemente a entrare nell’Ue, spinge per aprire i negoziati già da dicembre. L’idea è “rendere l’Europa più resiliente, prospera e geostrategica” e “promuovere il dialogo politico e la cooperazione” e di “rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente europeo”. 

47 Paesi presenti

A Granada partecipano anche alcuni paesi interessati a entrare nell’Unione europea, e paesi ai confini dell’Europa in aree che “preoccupano” tra cui Armenia e Azerbaijan. Ci saranno 47 Paesi, ma spiccano anche le assenze, come quella del Presidente turco Erdogan che ha annullato il suo viaggio in Spagna per partecipare alla riunione della Comunità politica europea (CBE) della prossima settimana: ufficialmente per colpo di un raffreddore. Il presidente azero Ilham Aliyev ha rifiutato di unirsi a un incontro collaterale programmato con i leader di Armenia, Francia, Germania e Charles Michel dell’UE, dove avrebbero dovuto discutere la recente crisi nel Nagorno-Karabakh, dopo che Baku ha preso il controllo della regione in fuga contestata dopo un’offensiva militare il mese scorso. Ma nonostante la cancellazione di Aliyev, sembra che il primo ministro armeno Nikol Pashinyan parteciperà comunqueall’incontro di Granada a prescindere da quanto previsto dal governo armeno. Oltre le questioni di assetti geopolitici i leader che saranno in Spagna in questi due giorni parleranno di energia, di intelligenza artificiale sociale e di sostegno all’Ucraina in un momento chiave, in cui il sostegno degli Stati Uniti potrebbe vacillare a seguito della decisione del Congresso di approvare una legge di finanziamento senza il pacchetto di aiuti all’Ucraina.

Flussi migratori 

Da parte dell’Italia c’è soprattutto la questione dei flussi migratori. L’accordo sull’ultimo regolamento per chiudere il patto sull’immigrazione allenta la pressione sul vertice, ma il timore ora è che Ungheria e Polonia cerchino di bloccare la dichiarazione che parla dell’immigrazione come una “sfida europea”. Varsavia e Budapest si oppongono a qualsiasi politica migratoria comune. La Presidente Meloni ha detto che si aspetta dal vertice di Granada passi avanti significativi. E certo l’intesa trovata nelle scorse ore sul patto di immigrazione e asilo è di buon auspicio. Il compromesso proposto dalla presidenza spagnola ha avuto successo e ha sbloccato l’impasse tra Germania e Italia. A Granada, tra l’altro, dovrebbero incontrarsi il Cancelliere Olaf Scholz e la Presidente Giorgia Meloni proprio per appianare, definitivamente, la diatriba sulle navi Ong che solcano i mari italiani. Scholz, tra l’altro, è alle prese anche con le difficoltà della sua maggioranza e con l’imminente test elettorale in alcuni land che danno l’estrema destra di Afd in ascesa.

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