Sebbene la qualità dell’assistenza sanitaria italiana sia migliorata, un nuovo studio de “La Discussione” evidenzia una notevole disuguaglianza della qualità delle cure sanitarie tra le regioni.
Infatti il divario crescente si registra tra le regioni con le percentuali più alte e più basse per reddito pro capite e ciò suggerisce che le diversità sanitarie, dovute al livello di sviluppo economico, potrebbero aumentare nonostante i miglioramenti generali della qualità sanitaria.
Nella fattispecie le regioni al di sotto delle aspettative di miglioramento sono risultate la Campania e la Calabria, e teoricamente, in virtù dell’ utilizzo dei fondi comunitari, avrebbero avuto maggiori possibilità di sviluppo.
Di contro bisogna prendere atto che spesso alcune aree del Paese sono bistrattate a causa di scandali, mala gestione, sprechi e liste di attesa lunghissime ma per quanto tutto questo corrisponda a verità, è comunque una parte del tutto.
Non dobbiamo dimenticare che lungo lo stivale troviamo centri di eccellenza mondiale, ottimi medici, chirurghi, ricercatori e personale sanitario, ricchezze da valorizzare al massimo.
Certo non è per questo che si deve dormire sugli allori ma pensare che i problemi che attanagliano la sanità non svaniscono per le nostre eccellenze ma sopratutto con una adeguata politica che tenga a cuore tutta la Nazione.
Solo allora potremmo riaffermare con convinzione che la sanità italiana è una delle migliori al mondo.