venerdì, 22 Novembre, 2024
Ambiente

Non solo agricoltura nel patto di collaborazione tra Cia-Agricoltori Italiani e Cittadinanzattiva

Cia-Agricoltori Italiani e Cittadinanzattiva hanno rinnovato il ‘Patto di collaborazione’ che dà seguito alla prima stipula del 2012 e avvia nuove azioni condivise per il triennio 2023-2025. Accrescere il perimetro dei diritti per i cittadini, in Italia e in Europa, e contribuire insieme alla cura dei beni comuni come al sostegno delle persone più fragili: sono questi gli obiettivi comuni dell’accordo, dove risulta centrale lo scambio di competenze ed esperienze coinvolgendo l’intero sistema Cia con le sue associazioni e i servizi ai cittadini e alle imprese.

Gli obiettivi

Diritti e reddito, sanità e aree interne, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale i macro temi alla base del protocollo di collaborazione per far fronte alle disuguaglianze, alla desertificazione dei servizi e del sistema sanitario, come a salvaguardia, nella filiera produttiva e alimentare, della qualità e della sicurezza del cibo Made in Italy. Dunque, un percorso condiviso per il Paese che produca strategie di sviluppo e difesa delle aree interne e marginali, intervenga per lo stop al consumo di suolo e il recupero e riuso delle aree e dei beni pubblici abbandonati.

“Soddisfatti dell’accordo”

Il Presidente nazionale di Cia Cristiano Fini ribadisce gli intenti di Cittadinanzattiva, ovvero rinsaldare “una collaborazione importante fondata sulla condivisione di obiettivi concreti e azioni mirate con al centro le persone, le comunità e i territori, insieme motore pulsante dell’economia agricola e, soprattutto, delle aree interne e rurali d’Italia”.

Tutelare ambiente e cittadini

Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva , in conclusione, commenta la collaborazione con Cia, che si prefigge la promozione di iniziative comuni su temi che impattano sulla salute e sul benessere dei cittadini e sulla tutela dell’ambiente: “Ci sembra particolarmente importante farlo oggi, in un momento in cui la desertificazione di alcuni servizi pubblici essenziali e l’aumento del costo della vita rischiano di colpire le fasce deboli della popolazione, giovani, donne ed anziani in particolare, e le aree interne del nostro Paese”.

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