Secondo i dati comunicati oggi dall’Istat, a settembre l’inflazione registra un ulteriore, sebbene lieve, rallentamento, scendendo al +5,3% dal 5,4% del mese precedente (si tratta del quarto rallentamento consecutivo, un numero che non si riscontrava dal gennaio 2022). La discesa è dovuta all’abbassamento dei prezzi dell’energia e alla diminuzione della domanda di beni e servizi. Tuttavia, l’inflazione rimane ancora alta, e potrebbe tornare a salire nei prossimi mesi, a causa della guerra in Ucraina.
La nota dell’Istat specifica anche che il cosiddetto ‘carrello della spesa’ frena a settembre, in particolare i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati del 8,3%, in calo rispetto al 9,4% di agosto. I costi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, invece, sono diminuiti da +6,9% a +6,6%.
Bene export e import
In merito all’interscambio commerciale dell’Italia con i Paesi extra Ue27 c’è da registrare, secondo l’Istituto di statistica, una crescita ad agosto. In particolare, le esportazioni sono aumentate del 7,1% su base mensile, mentre le importazioni sono aumentate del 3,8%. Il forte incremento delle esportazioni è stato trainato dalle maggiori vendite di energia (+49,5%), beni strumentali (+9,1%) e beni di consumo non durevoli (+8,5%). Le importazioni, invece, sono aumentate per tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni intermedi (-2,3%); i più marcati riguardano le preoccupazioni di energia (+12,1%) e beni di consumo non durevoli (+5,2%).
I dati Eurostat
A fare il punto all’interno dell’eurozona è invece Eurostat secondo il quale l’inflazione annuale è al 4,3%, in netto calo quindi rispetto al 5,2% di agosto, mentre a luglio il tasso registrato era del 6,3%: di certo un ottimo dato se si pensa che non si aveva una percentuale così bassa da quasi due anni. Tra le grandi economie, in Italia l’inflazione è prevista al 5,7%; in Francia al 5,6%, Germania al 4,3% e Spagna al 3,2%.