mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Sisma nell’area dei Campi Flegrei. Prof. Doglioni dell’Ingv: “Prestare massima attenzione”

Sono 64 le scosse registrate dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv a Napoli, nell’ambito dello sciame sismico che si è verificato lo scorso 27 settembre nell’area dei Campi Flegrei. Nello specifico, ieri mattina si è tenuta l’Audizione informale di rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sulle questioni riguardanti il fenomeno del bradisismo e del rischio sismico. Il presidente del suddetto Istituto, Carlo Doglioni, a margine dell’Audizione ha dichiarato: “L’Ingv è in prima linea e sta facendo il possibile per monitorare quanto sta accadendo”.

In aumento velocità con cui il suolo si innalza

La forte scossa di magnitudo 4.2 registrata alle 3.35 con epicentro localizzato nell’area compresa tra il quartiere Bagnoli e il comune di Pozzuoli è stata anche avvertita dalla cittadinanza nell’area del Vomero, nei quartieri di Fuorigrotta, a Bagnoli, a Soccavo e Pianura. Il prof Carlo Doglioni ha detto: “Il bradisismo si è riattivato più di dieci anni fa, solo che la velocità con cui il suolo si sta innalzando sta aumentando. E questa velocità di innalzamento produce la sismicità che conosciamo”. Carlo Doglioni, nel sottolineare che al momento il magma è ad una profondità distante della superficie, ha spiegato: “Per quanto ne sappiamo il magma è ad una profondità di oltre 5-6 km quindi distante dalla superficie anche se, nel caso dovesse trovare vie di fuga per una risalita, i tempi sarebbero estremamente rapidi, nell’ordine delle ore; c’è da prestare massima attenzione a questo fenomeno. Stiamo verificando quale può essere la variazione dei gas emessi, significativa di una eventuale evoluzione. Chiaramente siamo estremamente preoccupati nel senso che è massima l’attenzione e quello che vedremo nelle prossime giornate ci dirà un po’ quello che è il trend. Anche se sono fenomeni che non si esauriscono nell’arco di pochi giorni”.

I Comuni hanno piani adeguati

“In questo momento non vediamo la fine – ha evidenziato Doglioni dell’Ingv, spiegando – la nostra preoccupazione è legata sia alla sismicità, sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare delle piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni. Quindi, considerato che negli ultimi mesi la sismicità non ha fatto altro che aumentare, in questo momento non possiamo prevedere la fine. Può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l’evoluzione possa essere ancora più dirompente”. A fronte di un quadro in evoluzione, non ancora definito, Doglioni ha soprattutto chiarito che i comuni coinvolti hanno piani adeguati a fronteggiare un’eventuale emergenza. “Da quanto è a nostra conoscenza i comuni coinvolti si sono attivati a tempo debito e hanno dei piani adeguati. La nostra collaborazione con la Protezione Civile è massima” ha concluso Doglioni.

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