L’asticella delle crescita del Pil si ferma allo 0,8%. Troppo poco per guardare con euforia al prossimo futuro. Per il Governo la parola d’ordine torna ad essere “serietà”. Ieri sera stime, aspettative e cifre sono state discusse e approvate dal Consiglio dei ministri. Un Cdm che ha dato il via libera anche al nuovo decreto migranti; la proroga per il lavoro in smartworking nella Pubblica amministrazione ma limitatamente ai
lavoratori fragili. Tra le decisioni il rafforzamento del Piano: “Strade sicure” con più militari nelle aree a rischio.
Meloni: serietà e buon senso
A sottolineare i motivi di fondo dello stato dei conti è il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio. Stiamo lavorando”, osserva il premier, “per scrivere una manovra economica all’insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”.
Effetto (negativo) Superbonus
Il rapporto deficit-Pil nel 2023 nella nota di aggiornamento del Def sale dal 4,3% al 5,3% “interamente per l’effetto del Superbonus 110%”. In assenza dei bonus edilizi, spiegano le fonti di Governo, “il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno”. I bonus edilizi “comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell’intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie”.
Al di sotto delle aspettative
La Nota di aggiornamento al Def è lo specchio delle difficoltà che non sono celate. I problemi di una crescita sotto le aspettative ha per il Governo molte cause, ad iniziare dalla complessa situazione economica internazionale. Dai tassi di interesse in crescita costante imposti dalla Bce – che sottrae risorse dell’ordine di 14-15 miliardi agli interventi attivi a favore dell’economia e delle famiglie – il perdurare delle conseguenze negative e imprevedibili della guerra in Ucraina.
Deficit in discesa nel 2024
Per il 2024, tuttavia, il premier Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti, si mostrano fiduciosi, se scende il deficit sarà possibile recuperare il terreno perso, e allargare i cordoni della borsa. L’idea, secondo il Governo, è quella di valutare un deficit tendenziale al 3,7-3,8% e un programmatico al 4,2-4,3%, allora tra le pieghe delle percentuali si aprirebbe un varco in deficit di 0,4-0,5 punti percentuali, in altri versi
risorse per circa 8-10 miliardi. Risorse che potrebbero essere utili da destinare al taglio del cuneo fiscale. Una scelta che permetterebbe all’esecutivo di tener fede alle promesse fatte, e ridurre le tensioni con parti sociali e sindacati.
Mutui, aiuti ai giovani
Ancora un sostegno per i giovani lo annuncia a termine del Cdm il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Siamo intervenuti per prorogare gli aiuti ai giovani per l’acquisto della prima casa delle giovani coppie, dei giovani fino a 36 anni, per i nuclei monofamiliari con figli minori e per i conduttori di alloggi Iacp, tale misura verrà prorogata fino al 31 prossimo”. Per il ministro delle finanze la questione abitativa “è prioritaria per questo governo” e che “il governo continua a monitorare con attenzione” l’impatto della stretta della Bce “per adottare misure per le famiglie più svantaggiate e garantire la competitività delle imprese”.
No ai condoni fiscali
Sul dove recuperare le risorse finanziarie ci sono state ipotesi, ma ieri il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti ha seccamente smentito che il governo abbia intenzione di varare nuovi condoni. “Posso rispondere sulle cose che fa il governo, non su notizie che appaiono sui giornali ma che il governo non ha adottato, e che probabilmente non ha neanche intenzione di adottare”, taglia corto il ministro sgomberando le indiscrezioni relative a nuovi condoni, in particolare a ipotesi di pagamenti ridotti al 10% a fronte di debiti fiscali fino a 30mila euro.
La stretta sui falsi migranti
Il Consiglio dei ministri ha inoltre dato il via libera al decreto migranti che contiene una stretta sulle espulsioni e sul fenomeno dei falsi minorenni.
Se lo straniero presenta una nuova domanda di protezione internazionale (domanda reiterata) durante l’esecuzione di un provvedimento di espulsione, il presidente della Commissione territoriale, in composizione monocratica, valuta preliminarmente e immediatamente l’eventuale inammissibilità della domanda reiterata di protezione internazionale. Secondo il Cdm n questo modo “si contrasta la pratica delle domande di asilo pretestuose e dilatorie”. Inoltre il decreto prevede la possibilità di svolgere più rapidamente gli accertamenti per verificare l’età del minore straniero non accompagnato. Gli accertamenti sono autorizzati dalla procura dei Minorenni. “Se l’età dichiarata non corrisponde al vero lo straniero è condannato per falsa attestazione. La condanna per il reato di false dichiarazioni al pubblico ufficiale può essere sostituita dall’espulsione dal territorio nazionale”.
Strade sicure nuovi rinforzi
Nel Cdm anche il via libera all’aumento del personale delle Forze Armate nell’Operazione ‘Strade Sicure’, “la Difesa”, spiega ol Ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando il dl approvato dal Consiglio dei Ministri, “contribuirà a incrementare significativamente la sicurezza nelle principali stazioni ferroviarie italiane che rappresentano luoghi vitali per la mobilità e il benessere dei cittadini. Questa decisione testimonia l’impegno a fornire risposte concrete alle esigenze del Paese”. Il Piano prevede l’aumento di 400 militari per il rafforzamento, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023, dei controlli nelle principali stazioni ferroviarie.