sabato, 23 Novembre, 2024
Politica

Migranti, la premier ai leader del Med9: “Lavorare coesi”

Oggi Piantedosi a Bruxelles e Tajani a Berlino

Il Premier Giorgia Meloni ha preso carta e penna e in una lettera indirizzata ai leader dei Paesi del Med9 (gruppo informale che raccoglie 9 nazioni mediterranee dell’Unione europea) ha lanciato un appello per un’azione comune per affrontare la crisi migratoria. Un messaggio inviato proprio alla vigilia della decima edizione del vertice ‘EuroMed9’ in programma domani a Malta, a La Valletta per la precisione. Ai colleghi di Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia (ma la missiva è stata indirizzata anche alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel), il Primo Ministro italiano ha chiesto di “lavorare a una posizione comune e coesa” per cercare, una volta per tutte, di risolvere la questione dei migranti. Insomma, l’obiettivo è quello di preparare tutti insieme quanto prima un programma d’azione da discutere poi al Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e al Consiglio europeo che si terrà il 26 e 27, sempre del prossimo mese. Meloni, nel documento inviato da Palazzo Chigi, ha ‘benedetto’ il piano in 10 punti snocciolato dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen in occasione della loro visita a Lampedusa, ma soprattutto ha esortato i colleghi a procedere con l’attuazione dell’approccio comune emerso nel Consiglio Ue dello scorso febbraio, che prevedeva il rafforzamento della sorveglianza delle frontiere esterne, la creazione di centri di accoglienza in Libia e altri Paesi di transito, e il sostegno ai Paesi africani di origine dei migranti.

Metodo Mattei

Il tema dei migranti è di certo l’argomento più ‘discusso’ del momento, tanto è vero che la questione sarà dibattuta anche al Consiglio Giustizia e Affari interni in programma oggi a Bruxelles: qui il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi porterà alcune proposte italiane per velocizzare l’attuazione della strategia europea. Se il capo del Viminale sarà in Belgio, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi sarà invece in terra germanica, a Berlino per la precisione: incontrerà il suo omologo tedesco Annalena Baerbock. L’obiettivo della visita è quello di discutere della cooperazione tra i due Paesi in Africa. Lo stesso Vicepremier oggi alla Camera ha spiegato che l’Italia intende adottare un nuovo approccio con il continente nero, basato sul ‘metodo Mattei’: “L’Africa è una priorità per gli interessi nazionali e gli equilibri globali, il nostro governo l’ha messa fin dall’inizio al centro della politica estera italiana, con un nuovo approccio: ascoltare, rispettare e costruire insieme”, le sue parole.

Ursula von der Leyen e Papa Francesco

Chi continua a insistere su un’intesa rapida sul Patto sulla migrazione è Ursula von der Leyen: “Questa è la chiave per avere regole comuni nell’Unione europea”. E ieri anche Papa Francesco, nel corso della consueta udienza del mercoledì, è tornato sul tema del Mediterraneo che “è culla di civiltà, e una culla è per la vita. Non è tollerabile che diventi una tomba, e nemmeno un luogo di conflitto”.

Il Cdm

Intanto ieri in Cdm si è discusso di una serie di misure che saranno prese in materia di immigrazione, tra le quali espulsioni facili per i migranti considerati socialmente pericolosi; allontanamenti per chi mente sull’età o sulle proprie generalità; possibilità di accogliere i minori sopra i 16 anni anche in centri ordinari per adulti.

L’incontro Meloni-Macron

Smantellare la rete dei trafficanti di esseri umani; mettere in campo un piano di contrasto e deterrenza delle partenze che coinvolga tutta l’Europa; ridurre le cause profonde della migrazione, come la povertà, la guerra e i conflitti. Questi gli obiettivi che in pratica si sono posti martedì il Premier Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron nel corso del loro vis a vis a Palazzo Chigi, sùbito dopo il funerale di Giorgio Napolitano. Hanno parlato per 90 minuti, senza delegazioni al seguito, in un clima di grande cordialità. Di certo l’incontro è stato un segnale positivo per l’Italia, che ha sempre chiesto un impegno maggiore da parte dell’Europa sulla questione migratoria.

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